Italia
Il neo ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani è entrato nel vivo della sua attività e come da agenda, ha incontrato l’amministratore delegato di Sky Italia Tom Mockridge.
Uno degli incontri più attesi tra quelli inseriti in scaletta per via dei non pochi malumori che si sono susseguiti in questi ultimi mesi, ma dal quale è trapelato ben poco.
L’unica cosa certa, è che tra i due ci sarebbe stata una sorta di chiarimento circa la pubblicazione integrale di una lettera che Mockridge ha passato a “Il Corriere della Sera” e attraverso la quale denunciava “la scarsa qualità della programmazione televisiva italiana”.
“Ma è bene chiedersi anche perché in tv vediamo solo queste cose – scriveva l’Ad di Sky Italia nella missiva inviata al quotidiano – La risposta più immediata è che nel settore televisivo italiano non vi è abbastanza concorrenza, di conseguenza è più proficuo per i produttori televisivi riproporre gli stessi programmi visto che, come avviene nelle aziende di tutto il mondo, la scelta ricade sempre sull’opzione più semplice……”.
Nello stesso documento Tom Mockridge, poi suggeriva alcune sue idee per la “risoluzione del problema”. “Garantire che la maggior parte delle nuove frequenze rese disponibili dal passaggio al digitale vada a nuovi entranti nel mercato; rimuovere in modo più rapido le regole introdotte nel 2003 che impediscono a Sky di essere competitiva nel campo del digitale terrestre ed evitare di introdurre nuove norme finalizzate a penalizzare Sky; spezzare il controllo duopolistico che Rai e Mediaset hanno su Auditel affinché le aziende che decidono di investire in nuove televisioni possano da subito fare affidamento su dati di ascolto accurati; liberare la Rai dal controllo da parte della politica e permetterle di riscoprire la sua autentica missione di servizio pubblico”.
Tutte considerazioni poco gradite e non solo al nuovo ministro Paolo Romani che ai giornalisti che lo hanno intervistato circa l’ingresso dell’emittente nel digitale terrestre ha detto: “Con Mockridge era un po’ di tempo che non ci vedevamo. Gli ho manifestato il mio personale non apprezzamento per la lettera che aveva inviato al Corriere della Sera. Ho anche cercato di convincerlo, ma non è la prima volta che lo faccio, che se una grande azienda come Sky, che è una grande azienda Multimediale, fa contenuti eccellenti e dà lavoro a molti italiani, se ha un rapporto più armonico con le istituzioni, a mio avviso questo va solo a vantaggio dell’azienda stessa”.
Un rapporto più armonico, dunque, per cercare di percorrere la stessa strada senza i continui dissapori e le critiche sollevate poche più di una settimana fa dallo stesso Romani contrario alle decisione della Commissione europea di consentire all’emittente di Rupert Murdoch di partecipare alle aste per ottenere frequenze sul digitale terrestre in chiaro.