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Gli Emirati Arabi Uniti non bloccheranno i servizi BlackBerry nel Paese. La marcia indietro sul minacciato stop ai servizi di posta, messaggistica e navigazione su internet veicolati dal dispositivo RIM, previsto dall’11 ottobre, è stata confermata dalla Autorità locali, secondo cui “i servizi BlackBerry sono ora in linea con le leggi del Paese”.
“La Telecommunications Regulatory Authority ha pertanto confermato che i servizi continueranno a operare normalmente e nessun blocco occorrerà dall’11 ottobre”, si legge in una nota diffusa dalla TRA.
A differenza di altri smartphone, il BlackBerry è più difficile da intercettare e sono molti i governi – dall’Arabia Saudita al Bahrain e all’India – che hanno espresso preoccupazione per come le informazioni vengono gestite da RIM e per l’impossibilità di decrittare i messaggi. Fattore che darebbe un’arma in più ai terroristi, ma sul quale il Blackberry ha costruito la sua fortuna tra i manager di tutto il mondo: grazie alla cifratura Advanced Encryption Standard (AES) o Triple Data Encryption Standard (Triple DES), le eMail e gli altri dati rimangono infatti cifrati durante tutto il tragitto tra lo smartphone e il BlackBerry Enterprise Server.
I server che smistano le comunicazioni sono situati in Canada, Gran Bretagna e Stati Uniti ma sono sempre più numerosi i governi – Emirati Arabi, Libano, Indonesia, Algeria – che stanno chiedendo di avere dei server sul loro territorio, così da avere pieno accesso ai dati.
E non sono solo i paesi più conservatori ad aver espresso riserve sul dispositivo: anche gli Usa, nei giorni scorsi, hanno manifestato l’intenzione di mettere a punto nuovi strumenti in grado di controllare anche i messaggi criptati trasmessi attraverso i nuovi mezzi di comunicazione – dal BlackBerry a Facebook e Skype – se questa eventualità fosse richiesta dalle autorità.
Negli Emirati Arabi, sono circa un milione gli utenti del dispositivo RIM, senza contare che il blocco dei servizi sarebbe stato applicato anche ai servizi in roaming, creando grosse difficoltà anche agli uomini d’affari e ai turisti stranieri in visita nel paese. Il governo deve quindi aver pensato bene alle ripercussioni del blocco sull’immagine di un paese che sugli affari e il turismo si gioca il futuro.