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Galileo: ancora ritardi e aumenti di budget per il sistema di navigazione satellitare europeo

Europa


Cattive notizie sul fronte di Galileo: il sistema di radionavigazione satellitare europeo, che dovrebbe ‘oscurare’ il GPS americano, potrebbe subire ulteriori ritardi e vedere ulteriormente lievitare i costi, tra 1,5 e 1,7 miliardi di euro.

Lo ha rivelato il Financial Times Deutschland che cita un rapporto del governo tedesco, basato su previsioni della Commissione europea, secondo cui il sistema potrebbe non essere operativo prima del 2017 – ossia sei anni più tardi rispetto alle ultime previsioni – e potrebbe arrivare a costare 20 miliardi di euro nei prossimi 20 anni.

 

Galileo è un sistema basato su 30 satelliti, posizionati in orbita a 24.000 chilometri di altitudine, che, secondo i progetti, dovrebbero coprire l’intera superficie terrestre grazie ad una rete di stazioni di controllo. Ciascun satellite sarà provvisto di un orologio atomico che permetterà di localizzare ogni oggetto, fermo o in movimento, con un margine di errore di un metro. Il sistema europeo è quindi superiore al Gps che, progettato con obiettivi militari è usato anche per scopi civili, ma ha un mediocre livello di precisione, dimostrando scarsa affidabilità, soprattutto nelle regioni ad estreme latitudini.
 

Il lancio dei primi satelliti della costellazione Galileo era, in realtà, previsto per il 2008 ma è stato più volte rimandato. L’ultima previsione parlava quindi del lancio entro il 2011 dei primi due satelliti e di un totale di 22 satelliti in orbita entro il 2017/18. Dieci anni in ritardo sul previsto.

 

Secondo le stime iniziali della Commissione, budget finale per la messa in orbita i 30 satelliti della costellazione si sarebbe dovuto attestare a 3,4 miliardi di euro per il periodo 2007-2013 ma, secondo quanto riportato dal FT Deutschland, il progetto richiederà finanziamenti annuali pari a 750 milioni di euro mentre i costi operativi potrebbero raggiungere i 250 milioni di euro all’anno.

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