Mobile malware: anche i telefonini intelligenti sotto attacco dei cybercriminali

di Antonietta Bruno |

Ma il piatto più appetitoso risulta essere ancora quello legato alle multinazionali. Nel solo mese di agosto l'83% delle imprese operanti in tutto il mondo hanno subito attacchi informatici.

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Cyber crime

Neppure i tanto amati Smartphone sono immuni dagli attacchi dei criminali informatici. Così come accade ormai sempre più spesso e attraverso malware sempre più potenti e pericolosi a danno anche dei sistemi operativi più attenzionati e protetti, a cadere nella rete di malefici hacker sono ora i cosiddetti telefonini intelligenti.

A rendere noto questo nuovo e allarmante fenomeno, è un gruppo di esperti di sicurezza informatica riunitosi a Arlington in occasione del Messaging Anti-Abuse Working Group (MAAWG).

 

Nel corso del meeting, Tim Armstrong, analista dei Kaspersky Lab in particolare, ha affermato come nel solo mese di settembre scorso siano state individuate oltre 1.500 minacce nei confronti di terminali mobili.

 

Pericoli nascosti e “potenzialmente molto gravi”, secondo gli esperti del settore, sia perchè gli smartphone vengono quotidianamente utilizzati per acquistare servizi e contenuti su internet, sia perchè attraverso queste intromissioni si possono inviare sms a pagamento all’insaputa dei proprietari.

 

“Da tempo si discute dei rischi di potenziali attacchi informatici rivolti agli smartphone, ma il 2010 – ha affermato Armstrong – potrebbe essere definitivamente l’anno del ‘mobile malware’. E’ solo questione di tempo prima di assistere a ‘infezioni’ davvero estese”.

 

Infezioni sofisticate e frequenti che per il momento pare abbiano preso di mira, in modo preoccupante, la sola piattaforma di Nokia. “Al momento – ha infatti spiegato Jarno Niemela di F-Secureè la piattaforma Symbian di Nokia il maggiore obiettivo dei cyber-criminali. Ma l’attenzione dei creatori di malware sta crescendo anche nei confronti dell’iPhone di Apple e dei telefoni basati su Android”.

 

L’allarme malware che ora si sposta sui telefonini, non pare lasciare campo libero alle multinazionali. Vero terreno fertile per i criminali del web. Secondo un recente studio realizzato dal Ponemon Institute, nel mese di agosto 2010, ben l’83% delle imprese operanti in tutto il mondo, hanno ritenuto di essere state le vittime predestinate  di attacchi informatici.

 

A conferma di ciò, un aumento del fenomeno del 20,6% negli ultimi 12 mesi.  Il network internazionale specializzato nella consulenza alle imprese in materia fiscale, PricewaterhouseCoopers ha affermato invece che a subire una violazione dei malintenzionati di sicurezza, siano state il 92% delle imprese.

 

E ancora, secondo Alastair MacWillson, amministratore delegato di Accenture “la sicurezza informatica è diventata un settore di crescente preoccupazione per i clienti”. “Un decennio fa, molti hacker erano motivati dalla notorietà per la creazione e il lancio di un virus di successo. Ma i cybercriminali di oggi sono diversi. Sono più attenti, utilizzano metodi più sofisticati e sono molto più difficili da rintracciare. Internet è un luogo ideale per collegare la criminalità – ribadisce e conclude MacWillson – è condivisa e integrata, offre anonimato e mancanza di tracciabilità”.

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