Rai: i sostenitori di Neapolis annunciano nuove giornate di mobilitazione. Agcom solidale con giornalisti e redattori

di Antonietta Bruno |

Italia


Neapolis

“E’ importante che la rubrica Neapolis in onda tutti i giorni su Rai Tre e che svolge un ruolo di informazione e di guida nell’evoluzione della rete non chiuda”.

E’ questo l’auspicio dei commissari Agcom Roberto Napoli e Nicola D’Angelo che in una nota stampa esprimono la loro piena solidarietà ai giornalisti della redazione Rai di Napoli che pin questi giorni stanno manifestando contro la cancellazione della rubrica dal palinsesto Rai.

 

“Da undici anni – sottolineano ancora i commissari – questa rubrica svolge un ruolo di informazione e di guida nell’evoluzione della rete avendo avuto per prima, il coraggio di sperimentare nuovi linguaggi dell’informazione”.

 

Ad esprimere solidarietà ai giornalisti di Neapolis, anche molti esponenti politici campani e nazionali oltre che singoli sostenitori che assieme ai diretti interessati intendono portare avanti una battaglia a difesa del posto di lavoro e della salvaguardia dell’informazione. Tra questi, anche Gennaro Capodanno, presidente del comitato “Valori collinari” che nella giornata di ieri e sceso in campo a fianco dei cronisti, del comitato di redazione della Tgr di Napoli  e dell’Assostampa, per gridare “un no deciso e fermo rispetto alla volontà di sopprimere le trasmissioni”.

 

“Ancora una volta – ha affermato Capodanno – è in atto un tentativo di depotenziamento della sede Rai del capoluogo partenopeo con la mortificazione dei tanti lavoratori da anni impegnati con professionalità e abnegazione al rilancio di questo importante centro d’informazione”. Poi l’annuncio: “nei prossimi giorni, in accordo con il comitato di redazione e l’Assostampa pensiamo di organizzare una serie di manifestazioni, tra le quali un corteo e una raccolta di firme”.

 

Alla ‘battaglia del No’ è arrivata anche la risposta da Facebook. Al gruppo ‘No alla cancellazione di Neapolis’ appositamente fondato per sostenere la casa dei giornalisti, pare abbiano già aderito oltre 600 iscritti.
 

Tutti insieme insomma, per rivendicare il diritto all’informazione e sostenere quella che in poco tempo è diventata la ‘Vertenza  mezzogiorno’. Motivo di tale giustificato dissenso, lo ricordiamo, i tagli ufficializzati dal Cda di Viale Mazzini lo scorso mese di giugno in occasione dell’approvazione dei palinsesti autunnali.

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