Unione Europea
La Commissione europea con 19 voti a favore, 5 contrari e 1 astenuto, ha approvato un progetto di risoluzione a sostegno del mondo editoriale e, nello specifico, per sostenere economicamente le emittenti radiotelevisive pubbliche in alcuni Stati membri dell’Unione. Maggiori risorse economiche oltre che una maggiore indipendenza sono ritenuti infatti fattori determinati per le emittenti pubbliche, che necessitano anche di rafforzare la presenza in internet.
“Le emittenti pubbliche in alcuni Stati membri devono affrontare grossi problemi che minano sia la loro indipendenza politica ed economica che la loro stessa esistenza” ha sostenuto la Commissione Ue per la Cultura, che nel suo progetto di risoluzione invita quindi “gli Stati membri a smetterla con le interferenze politiche in merito al contenuto dei servizi offerti dalle emittenti pubbliche”, sottolineando che “alcuni Stati membri continuano a non rispettare le norme europee sulla libertà di espressione, sul pluralismo dei media e sull’indipendenza, la competenza e il finanziamento dei media del servizio pubblico”.
Gli Stati membri sono stati quindi invitati a “prevedere risorse adeguate, proporzionate e stabili per i mezzi di servizio pubblico, al fine di consentire loro di assolvere i loro compiti, garantire la loro indipendenza politica ed economica e contribuire ad un’informazione inclusiva e alla crescita della società della conoscenza”.
La Commissione insiste quindi sul fatto che “gli Stati membri dovrebbero essere ritenuti responsabili per il mancato rispetto di questi impegni”.
Le emittenti pubbliche sono state quindi invitate ad offrire contenuti online di qualità al fine di raggiungere i giovani che accedono all’informazione quasi esclusivamente via Internet. Nel contempo, dovranno anche adottare leggi sulle trasmissioni di servizio pubblico sul web per favorire l’accesso paritario al servizio radiotelevisivo pubblico da parte di tutti gli individui.
La Commissione è stata quindi invitata a rivedere le norme sul copyright per adattarle all’era digitale e facilitare il riutilizzo dei materiali di archivio e per realizzare sistemi di licenza collettiva e per la liquidazione dei diritti estesi e semplici. La Commissione dovrebbe quindi “valutare in che modo i motori di ricerca e i fornitori di servizi Internet potrebbero contribuire al finanziamento della creazione di contenuti”.