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Cyber Command: ‘Reale probabilità di attacco distruttivo a infrastrutture’. Gli Usa pensano a reti separate per servizi critici

Stati Uniti


Più poteri al Cyber Command per proteggere le reti informatiche da attacchi che si fanno sempre più sofisticati e frequenti. La divisione del Pentagono ha per missione quella di garantire la sicurezza delle reti informatiche militari ma non ha potere d’azione su quelle commerciali o bancarie, ha spiegato il generale Keith. Alexander, che guida la struttura, composta da circa 90 mila uomini, dopo la decisione del ministero della Difesa di assegnare alla cyber sicurezza 30 mila uomini in più di quanto avesse stabilito l’amministrazione Bush.

 

Il generale Alexander, davanti alla commissione difesa, ha affermato che il Cyber Command vuole creare una rete ‘sicura’ per i sistemi informatici del governo e quelli di settori industriali come l’aviazione, le banche, i servizi di pubblica utilità.

 

La strategia, volta a compartimentare le reti critiche dal resto di Internet “ha molto senso, ed è probabilmente quello che si andrà a fare”, ha affermato Alexander, che oltre al Cyber Command è anche a capo della National Security Agency, la ‘regina’ dello spionaggio sulle reti elettroniche. La messa in sicurezza delle reti critiche, ha affermato ancora, richiederà la formazione di un team composto da membri dell’FBI, del Dipartimento per la sicurezza nazionale (DHS) e del dipartimento della Difesa e la Casa Bianca sta studiando l’approccio migliore per metterlo in piedi. Serve, comunque, il parere del Congresso sugli aspetti legali e strategici della nuova agenzia che, comunque, dovrebbe coinvolgere anche le web company.

 

“Se vogliamo difendere delle reti gestire da società private, non si può portare avanti una soluzione che coinvolge solo il governo”, ha affermato ancora il generale.

 

Secondo il numero due del pentagono, William Lynn, “più di 100 servizi di intelligence e governi di tutto il mondo ogni giorno cercano di penetrare nei sistemi informatici americani”. Attacchi che provocano ogni giorno la perdita di una mole di dati che basterebbe a riempire la Biblioteca del Congresso e che, secondo gli esperti, hanno superato ampiamente la capacità degli Usa di difendersi. I ‘nemici’ da battere, inoltre, non sono più gli hacker, che attaccavano le reti informatiche per farsi pubblicità e farsi assumere in qualche importante azienda, ma le agenzie di intelligence straniere e i gruppi terroristici che, secondo il sottosegretario alla Difesa James Miller, sono responsabili della miriade di attacchi diretti quotidianamente verso i sistemi informatici americani.

Proprio in risposta alla crescente ansia sulla vulnerabilità delle reti informatiche, sulle quali viaggiano informazioni molto sensibili per la sicurezza nazionale e per la competitività economica di un Paese, gli Usa hanno creato a maggio il Cyber Command, dotato di un budget di 120 milioni di dollari.

“C’è una reale probabilità che in futuro questo paese venga colpito da un attacco distruttivo e dobbiamo essere pronti”, ha sottolineato Alexander, aggiungendo che la cybersicurezza è “uno dei problemi più critici che dobbiamo affrontare”.

 

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