Un cellulare targato Facebook? Si, no, forse…ma ecco perché Zuckerberg dovrebbe pensarci

di Alessandra Talarico |

Mondo


Mark Zuckerberg

Facebook ha smentito i rumors sul prossimo lancio di un telefonino diretta emanazione del social network, ma sono in molti a credere che la società dovrebbe pensare seriamente a questa ipotesi, per cominciare a diversificare la propria offerta in un mondo di ‘passioni’ tecnologiche sempre più mutevoli.

 

Il sito, che conta oltre 500 milioni di utenti, dispone già di diverse applicazioni che ne consentono l’utilizzo anche sui dispositivi mobili ed era circolata con insistenza nei giorni scorsi l’indiscrezione riguardo al prossimo lancio di un cellulare targato Facebook, con tanto di sistema operativo ad hoc.

Il portavoce Jaime Schopflin ha confermato che la società sta discutendo alcuni progetti volti a una maggiore integrazione con alcuni produttori mobili, ma ha smentito la “costruzione di un telefonino”.

Questi progetti includono l’integrazione di Facebook Connect nei maggiori sistemi operativi mobili e la realizzazione di una versione HTML5 del sito.

“Crediamo – ha spiegato il portavoce – che tutte le esperienze sarebbero migliori se fossero più ‘sociali’ e per far sì che questo avvenga una buona strada è quella dell’integrazione nelle attuali piattaforme e sistemi operativi”.

 

L’idea, nonostante la repentina smentita, è sembrata buona a molti osservatori, secondo cui Facebook farebbe bene  ad allargare i suoi orizzonti, pensando anche alla realizzazione di un proprio telefonino che – attraverso una migliore ‘mobile experience’ – aiuterebbe il gruppo a meglio contrastare il rivale Google che, nonostante il grande successo del sistema operativo mobile Android, stenta ad affermarsi sul versante dei social network.

Un cellulare targato Facebook, anche basato su Android, annullerebbe il vantaggio che Google ha accumulato grazie alla possibilità di raggiungere con le sue app – altra importante nuova fonte di reddito – una vasta platea di pubblico. Senza contare che Google ha iniziato a differenziare la sua offerta da tempo, con servizi come Google Maps e Google Earth, Android, Chrome e Chrome OS, che lo rendono sempre più pervasivo nella vita quotidiana di milioni di persone.

 

Neanche Google, del resto, produce da sola i cellulari basati su Android, ma si affida a costruttori esterni come HTC, dopo il flop dell’esperimento Nexus One. Allo stesso modo, Facebook potrebbe mettere il suo marchio su un cellulare senza per forza costruirlo da sé, contando sul fatto che già 150 milioni di persone usano attivamente applicazioni Facebook sui loro dispositivi mobili. Niente, insomma, avrebbe più senso per garantirsi una sopravvivenza in un settore in cui se non ci si reinventa per troppo tempo non si è destinati a durare a lungo.

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