Unione Europea
Il prossimo 20 settembre, insieme alla Comunicazione sul broadband e alla Decisione sul piano pluriannuale per la gestione dello spettro radio, la Commissione presenterà l’attesa Raccomandazione sulle NGN.
La raccomandazione, di cui una bozza circola già informalmente da alcuni mesi, contiene una serie di novità importanti riguardo la regolazione delle reti ultrabroadband in fibra ottica. Tra queste, Bruxelles sembra orientata verso l’introduzione di politiche di controllo ‘light’ sull’accesso broadband all’ingrosso sia in presenza di modelli di separazione funzionale – come avviene in Gran Bretagna – sia dove venissero riscontrate situazioni di equivalenza effettiva nell’accesso, come previsto, ad esempio, in Italia, dove gli impegni di Telecom Italia implementano il principio della non discriminazione.
La Raccomandazione introduce dunque alcune novità in termini di policy, che dovrebbero andare a stimolare gli investimenti nelle nuove reti.
Per poter modulare l’intervento regolatorio in considerazione dell’effettivo livello di competitività su base geografica, la Ue propone di favorire la differenziazione degli obblighi su base geografica.
Per tenere conto del maggiori rischio sui nuovi investimenti verrà quindi introdotta una differenziazione della remunerazione del capitale investito tra le reti legacy e le nuove reti. Tale differenziazione, secondo voci raccolte a Bruxelles, si rivolge sia agli elementi attivi di rete, sia agli elementi passivi.
Per consentire uno sviluppo aperto e competitivo dei segmenti terminali di rete verrà quindi applicato il principio di simmetria: in questo contesto ogni operatore che sostenga investimenti civili nella parte terminale della rete, incluso il cablaggio interno all’edificio condominiale/plurifamiliare, deve offrire un accesso a tale investimento in base a principi di trasparenza e non discriminazione. A garantire l’imposizione dell’obbligo simmetrico non sarà solo il regolatore nazionale ma anche le Autorità amministrative locali. (a.t.)