Net neutrality: ‘Non stravolgere il web per denaro’. Tim Berners-Lee bacchetta gli operatori mobili

di Alessandra Talarico |

Ai carrier anche l'invito a spingere su tariffe dati low cost per portare in rete l'80% del mondo che ancora non usa internet ma possiede un cellulare.

Mondo


Tim Berners Lee

Le tecnologie di comunicazione mobile hanno cambiato, in meglio, le nostre vite e hanno finito anche per rivoluzionare il modo in cui accediamo a internet. Se fino a qualche anno fa bisognava disporre necessariamente di un Pc, ora basta un cellulare per navigare il web, e chiunque – anche nelle aree più remote del pianeta – può così avere accesso a tutta l’informazione di cui ha bisogno.

 

Oltre ai molti aspetti positivi legati a questa piccola grande rivoluzione, però, ve ne sono molti che destano una certa preoccupazione e la cui eco è ancora più forte se l’allarme viene da uno dei fondatori di internet, Sir Tim Berners-Lee che, intervenendo al Nokia World, ha sottolineato che i moderni cellulari sanno – e fanno sapere – di noi, cose che noi neanche immaginiamo. Basti pensare alle tecnologie di localizzazione: certo, non rischiamo più di perderci ma, possiamo starne certi, i dispositivi del futuro sapranno molto più della nostra posizione geografica. Dalle informazioni mediche ai nostri appuntamenti, fino anche alle nostre emozioni, grazie a sistemi – già in uso – in grado di monitorare i battiti del cuore.

Dati che – se adeguatamente incrociati – daranno di noi un quadro degno di quello che avrebbero reso i migliori 007. In futuro, dunque, ha detto Berners-Lee, dovremmo aggiustare il nostro concetto di privacy, o meglio: “dovremo pensare alla privacy da un punto di vista completamente diverso”.

 

Agli operatori telefonici, il padre di internet si è rivolto però, anche per lanciare un appello in favore della neutralità della rete. Sono molte infatti, le società che tentano di ottenere legislazioni favorevoli all’utilizzo di sistemi in grado di dare priorità a un tipo di traffico piuttosto che a un altro, semplicemente per arricchirsi a scapito della libertà di internet.

“Ci sono un sacco di aziende che vogliono che i loro siti siano caricati più velocemente di altri e anche molti governi che mirano a restringere l’accesso a determinate informazioni per fini politici”, ha detto Lee, avvertendo però che “nel momento in cui si lascia andare la neutralità della rete, si perde internet come lo conosciamo ora. Si perderà qualcosa di essenziale: il fatto che qualsiasi innovatore possa sognare un’idea e realizzare un sito in un posto qualunque e poi vederlo decollare grazie al solo passaparola”.

 

Berners-Lee ha quindi invocato gli operatori mobili ad adottare tariffe dati low-cost per fare in modo che l’80% del mondo che ancora non va online cominci a farlo al più presto. Anche se noi guardiamo a internet come un medium globale, soltanto il 20% della popolazione mondiale lo usa e se molte persone, pur disponendo di una rete internet non accede al web, il motivo è da ricercarsi nell’alto costo delle connessioni. Qui gli operatori, secondo Lee, mancano di lungimiranza perché queste persone ancora restie a navigare, avendone un ‘assaggio’ grazie a tariffe mobili convenienti, potrebbero diventare clienti alto-spendenti in un prossimo futuro.

 

Attraverso la sua Web Foundation Tim Berners-Lee si è impegnato a portare il web nei paesi più poveri, dove – al pari dell’acqua e dei medicinali – internet può rappresentare uno strumento per migliorare la vita e la condizione economica di popolazioni altrimenti escluse dai vantaggi delle comunicazioni digitali.

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