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France Telecom: sale a 23 il numero di suicidi dall’inizio dell’anno. Sindacati accusano, ‘dipendenti attanagliati dal malessere’

Francia


Il peggio della crisi sembrava passato ma, a quanto pare, non è così. In 15 giorni, altri 5 dipendenti di France Telecom si sono tolti la vita portando a 23 il numero di suicidi dall’inizio dell’anno. Altri 35 lavoratori si sono tolti la vita tra il 2008 e il 2009.

 

Nonostante la svolta dell’Ad Stephane Richard – che ha presentato un nuovo piano strategico con un forte accento sociale e a luglio, per la prima volta ha riconosciuto il suicidio di un dipendente come ‘incidente sul lavoro’ – i sindacati denunciano che poco, in realtà è cambiato: i dipendenti continuano a essere attanagliati dal malessere.

 

Sébastien Crozier, responsabile del sindacato Cfe-Cgc-Unsa, ha precisato che dei 5 dipendenti che per ultimi si sono suicidati, 4 lavoravano direttamente per France Telecom e 1 per Equant, società controllata al 100% dall’operatore transalpino.

 

France Telecom ha ammesso che ci sono stati dei suicidi “in queste ultime due settimane in diverse regioni”, ma non ne ha voluto fornire il numero preciso.

“Non vogliamo fare contabilità”, ha dichiarato un portavoce, spiegando che la direzione ha appreso queste notizie “con enorme tristezza” e conta di procedere a “un esame approfondito” della situazione professionale di ciascuno di questi dipendenti.

La società – che conta circa 100 mila dipendenti – sostiene, quindi, che “a questo stadio, non si può stabilire alcuna correlazione tra questi drammi”, ma Crozier ha affermato che un collegamento c’è, eccome, visto  che il marito di una delle 5 vittime “ha accusato l’azienda di essere all’origine della morte di sua moglie”.

 

Drammi per i quali nessuno ha pagato, accusa ancora il sindacalista, secondo cui il nuovo piano ‘Conquetes 2015’ varato dall’amministrazione Richard non è, evidentemente, ancora sufficiente e va migliorato rafforzando i nuovi strumenti di sorveglianza del personale ritenuto più fragile. Il piano prevede, tra le altre cose, il congelamento dei trasferimenti coatti e la diminuzione delle riorganizzazioni.

“I responsabili della crisi morale non sono stati sanzionati agli occhi dei dipendenti”, ha aggiunto Crozier, riferendosi al fatto che il contestato ex Ad Didier Lombard mantiene la presidenza del gruppo e che agli azionisti si è pensato eccome, visto che sono stati distribuiti dividendi per 11 miliardi.

Ricordiamo, infine, che ad aprile, in relazione alla catena di suicidi e sulla base di un rapporto dell’Ispettorato del Lavoro che denunciava una ‘crisi catastrofica’ in seno all’ex monopolio statale, la procura di Parigi ha aperto un’inchiesta contro ignoti per “molestie morali”.

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