Italia
E’ previsto per domani l’insediamento dell’Osservatorio della Fnsi, presieduto dal segretario generale aggiunto Giovanni Rossi, su E-Polis, l’editoriale dei quotidiani semigratuiti che ha momentaneamente sospeso le pubblicazioni. Alla base della decisione, cercare di arrivare ad una soluzione ottimale che scongiuri il rischio di chiusura per via dello sfratto esecutivo dei locali della redazione centrale di Cagliari e la conseguente perdita di lavoro dei giornalisti contrattualizzati e di altrettanti collaboratori spalmati nelle testate presenti in in 19 province italiane.
Un osservatorio temporaneo, destinato già da mercoledì prossimo, a diventare ‘Comitato di gestione della crisi di E-Polis’, in vista del confronto con l’editore circa il piano industriale ed editoriale in programma, e sulle possibili soluzioni da adottare per l’eventuale riavvio dell’attività
“Lo sfratto dalla sede di proprietà dell’ex editore Nicola Grauso – si legge in una nota stampa del sindacato – è solo l’ultima evidenza di una situazione che era apparsa già precaria proprio in occasione del passaggio di mano, tre anni fa, dell’innovativa esperienza editoriale dall’editore sardo al nuovo gruppo imprenditoriale guidato da Alberto Rigotti”.
“Le notizie, prima sulla mancata omologa del piano di ristrutturazione del debito da parte del Tribunale di Cagliari nel luglio scorso e ora quelle sulla sospensione dell’attività per un nuovo piano editoriale industriale subito interrotte da quella sullo sfratto – continua la nota sindacale – sono motivo di preoccupazione per il Sindacato dei giornalisti e gli istituti di previdenza e assistenza della categoria già impegnati ad esigere il rispetto degli obblighi sociali e di legge nei confronti dei giornalisti”.
Oltre che un nuovo piano, urge dunque una maggiore chiarezza oltre che l’indicazione di possibili linee guida da seguire e sulle quali gettare le nuove basi per il futuro della testata. Nel frattempo, continuano gli impegni degli organismi di categoria ad assicurare la massima solidarietà ai colleghi, anche attraverso gli strumenti di tutela disponibili e gli atti idonei di protezione sociale.
Oltre alla vicenda E-Polis, a creare ulteriormente preoccupazione nel settore è l’allarme lanciato sempre dalla Fnsi, e pienamente condiviso dalla Fieg, circa gli aggravi alle imprese editrici per le spedizioni in abbonamento postale. Dal primo di aprile di quest’anno, infatti, le case editrici sostengono un maggior costo del 120%. “A nulla sono serviti i tavoli politici e tecnici – evidenzia la Fieg – e le imprese editrici si sono trovate sole a trattare con Poste Italiane che fornisce il servizio in regime di monopolio”. “Per di più gli editori sono stati costretti a negoziare le nuove tariffe mentre erano e sono già in vigore le tariffe piene, sicche’ ogni giorno di ritardo nella conclusione dell’accordo portava ad un aggravio economico insostenibile”.
“Ciò vale – prosegue la Federazione italiana editori giornali – anche per i contributi diretti, per i quali la Fieg ha sostenuto l’obiettivo governativo di rigorosa definizione dell’ambito degli aventi diritto, ma ha anche sempre sottolineato che a tale ridefinizione deve accompagnarsi la certezza della riscossione da parte di coloro che ne hanno titolo. Altrimenti si vanifica l’effetto che queste misure possono realizzare. Ciò è tanto più vero in un momento in cui le imprese editrici sono in fase di severa ristrutturazione e i piani per uscire dalla crisi debbono poter contrare su risorse certe”.