Finlandia
E’ Stephen Elop, canadese, 46 anni, il nuovo Amministratore delegato di Nokia, che spera – nominando al vertice l’ex responsabile della divisione business di Microsoft – di recuperare il ritardo accumulato sul versante dell’innovazione dei sui dispositivi nei confronti dei maggiori rivali: Apple e Google.
Elop, che prenderà il posto del contestato Olli-Pekka Kallasvuo dal 21 settembre, è il primo non-finlandese a salire al timone del gruppo, ancora leader, ma in affanno, sia del segmento cellulari che di quello smartphone.
L’annuncio del cambio ai vertici arriva a poche ore dall’apertura di Nokia World (14 e 15 settembre a Londra), il più importante appuntamento annuale per il gruppo e che quest’anno sarà caratterizzato dalla presentazione dei due nuovi modelli – E7 e N8 – coi quali si spera di risalire la china e catalizzare l’attenzione del pubblico. Proprio per questo, dicono gli analisti, la tempistica dell’annuncio non è stata molto azzeccata, visto che – a questo punto – sarà l’arrivo di Elop il centro dell’interesse del Nokia World.
Certo è che il gruppo necessitava di un cambiamento, per dare l’idea di essersi dato una svegliata dopo anni in cui sembra aver fatto fatica anche a realizzare di avere un problema. Elop potrebbe essere, dunque, l’uomo giusto al posto giusto, principalmente per le sue doti di grande comunicatore, che mancavano totalmente a Kallasvuo, ma anche per il suo background alla Microsoft, dove curava lo sviluppo dei servizi, elementi ora cruciali anche per la telefonia mobile.
“E’ chiaro – ha commentato a caldo l’analista John Strand di Strand Consult – che il board di Nokia, dopo lunghe e dure pressioni, ha capito che Kallasvuo era un disastro per l’immagine di Nokia agli occhi del mondo”.
Alla Microsoft, Elop era presidente della Business Division, l’unità responsabile di Microsoft Office, la suite di programmi che include Word, Excel e PowerPoint. A Redmond, Elop era arrivato nel 2009, dopo aver ricoperto la carica di chief operating officer alla Juniper Networks. Prima ancora era stato responsabile global sales di Adobe Systems, dove era entrato in seguito all’acquisizione da parte di quest’ultima di Macromedia, di cui era diventato Ceo dopo una carriera settennale.
Kallasvuo, 56 anni, ha preso in mano le redini del gruppo nel 2006, dopo aver ricoperto diversi incarichi, tra cui quello di direttore finanziario. Proprio un anno dopo, Apple lancia il suo primo iPhone e Nokia comincia la traiettoria discendente: dal 2007, i titoli hanno perso il 66% e la capitalizzazione di mercato della società si attesta ora a 34 miliardi di euro, contro i 203 miliardi del 1999, quando valeva più di qualsiasi altra società europea, e il 30% meno di appena 5 anni fa. Nonostante questo, il gruppo distribuisce un dividendo – 40 cent per azione – di cui gli azionisti, di questi tempi, non possono certo lamentarsi. Apple, ad esempio, a fronte di una capitalizzazione di 230 miliardi di dollari, non paga dividendi dal 1996 e ha in cassa 23 miliardi di dollari, contro i 12,4 di Nokia.
La sostituzione di Kallasvuo, dunque, non arriva certo a sorpresa: già a luglio erano circolati rumors insistenti che lo volevano pronto a lasciare il gruppo. E la Borsa aveva decisamente apprezzato la possibilità, con un balzo del titolo di oltre il 5%. Cosa che è successa anche stamani: il titolo Nokia è partito con un rialzo del 6%.