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Crescono di oltre il 50% i nuovi virus informatici, e nei primi sei mesi dell’anno, i programmi di sabotaggio ideati dai criminali della rete, hanno raggiunto la cifra record di 1.017.208 unità.
A riferirlo, ipotizzando, tra l’altro, che i nuovi malware potrebbero superare entro la fine dell’anno gli oltre due milioni di unità, sono stati gli esperti della ‘G Data SecurityLabs‘.
Un fenomeno allarmante, secondo la nota società di software, che continua ad espandersi a macchia d’olio con sempre più cyber criminali che sfruttano i network per attaccare gli utenti e entrare in possesso dei dati personali.
Sempre secondo gli analisti informatici poi, i più soggetti ad attacchi informatici sono gli utenti Windows. Il 99,4 % del nuovo malware è, infatti, scritto proprio per il sistema operativo Microsoft. Il resto, si riferisce a sistemi ‘alternativi’ a Windows e che utilizzano tecnologie diverse quali Unix o Java.
A capeggiare la classifica dei malware, con una percentuale del 42,6% è il virus trojan. Il posto d’onore della top5, con il 20,4%, tocca invece ai downloader and dropper. Ultima posizione, con 53.609 unità, per i worm.
Significativi, secondo la ricerca G Data, sono poi le nuove tipologie di attacchi ai sistemi operativi. Tra questi quello più ‘gettonato’ appare essere lo spyware (12,8%), per lo più utilizzato dai criminali della rete per rubare i dati di accesso ai social network.
“I numeri attuali sono alquanto preoccupanti” ha dichiarato Ralf Benzmüller, responsabile dei G Data SecurityLabs. “L’industria del malware ha pubblicato circa quattro nuovi virus al minuto negli ultimi sei mesi. I criminali hanno preso di mira soprattutto i social network e i loro utenti. Si tratta di un obiettivo che può dare risultati importanti visto l’elevato numero di iscritti. Le falle di sicurezza e le perdite di dati per cui varie piattaforme hanno attirato attenzione nel passato, stanno rendendo le cose sempre più facili per i criminali”.
Banditi del web sempre più a caccia di nuove vittime, che allo stato attuale, secondo l’ultimo studio pubblicato invece dalla società di sicurezza informatica Symantec, rappresentano in tutto il mondo i circa due terzi degli utenti di internet.
La ricerca denominata ‘Norton Cybercrime report: the human impact’, è stata effettuata su 7 mila persone residenti in quattordici diversi Paesi del globo e ha evidenziato come ben il 65% degli intervistati sia stato vittime della criminalità su internet.
Ad indossare la maglia nera, la Cina che si colloca ai primi posti della classifica con 83% degli internauti interpellati, vittime di virus informatici, furto di identità e frode sulla carta di credito.
Seguono a ruota, Brasile e India con il 76%, davanti agli Stati Uniti con il 73%.
Un’ondata di attacchi, dunque, che sembra non fermarsi forte anche della tendenza alla non denuncia dei fatti da parte delle vittime.
“I pirati informatici rubano volutamente piccole somme per non farsi rintracciare, ma tutto si somma e, non segnalando un furto, si aiutano i criminali a restare oltre il radar”. A rimarcarlo, commentando i dati della ricerca e auspicando nella fattiva collaborazione delle vittime, è stato Adam Palmer, principale consulente in materia di sicurezza informatica di Symantec.