Digital grounding: la punizione all’era del cellulare e Facebook. Sempre più adulti privano i figli dei gadget digitali a scopo ‘educativo’

di Alessandra Talarico |

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Adolescenti e nuove tecnologie

Cresce il numero di adulti che per comunicare usa gli sms: secondo uno studio condotto negli Usa dall’istituto di ricerca Pew Internet and American Life Project, il 72% degli adulti che possiedono un cellulare riceve e invia regolarmente sms, contro una percentuale del 65% a settembre dello scorso anno.

Gli adulti, quindi, si avvicinano al pareggio con i ‘teen’, l’87% dei quali utilizza regolarmente il cellulare per inviare e ricevere messaggini. Pew calcola però che, mediamente, un adolescente americano scriva 50 sms al giorno, 5 volte di più dei 10 sms inviati e ricevuti mediamente dagli adulti, che continuano a prediligere le classiche telefonate per comunicare.

 

E il cellulare è diventato, nel corso degli ultimi anni, anche uno strumento su cui far leva per ‘punire’ i figli magari per una pagella poco soddisfacente: se infatti una volta la punizione era la classica ‘a letto senza cena’, al giorno d’oggi fa molta più presa la versione moderna: ‘a letto senza Facebook’ o ‘via il cellulare per una settimana’.

 

La tendenza è stata battezzata ‘digital grounding‘ – l’equivalente dell’ormai antico ‘per punizione resti a casa per una settimana’ – e sembra essere diventata la punizione più temuta dai ragazzi americani, che alle piazze tradizionali preferiscono ormai gli incontri nelle più affollate e variegate piazze virtuali.

 

Si tratta – ha sottolineato Richard Weissbourd, docente di psicologia ad Harvard e autore della guida ‘The Parents We Mean to Be’ – comunque di una “privazione delle relazioni sociali” ed è praticata, secondo recenti sondaggi, già dal 62% degli adulti americani.

I genitori, ha sottolineato Amanda Lenhart, una delle curatrici di uno studio condotto sempre da Pew Internet and American Life Project, sanno quanto cellulare e internet siano “ormai vitali nell’esistenza di un adolescente e cercano di punire dove sanno che fa più male”.

 

Secondo i genitori  questo tipo di punizione “funziona come poche altre”, ma gli esperti sembrano divisi sull’argomento, dal momento che spesso viene inflitta per punire una ‘trasgressione’ generica – come i brutti voti in pagella o l’essere rientrato a casa troppo tardi –  quando invece la privazione del cellulare o di internet dovrebbe essere associata più che altro a una violazione legata all’uso del dispositivo stesso, come ad esempio il fatto di aver passato più tempo a inviare messaggi o a chattare più che a studiare.

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