Proprietà intellettuale: dopo le richieste Ue la Cina si dice pronta a rafforzare la tutela del copyright

di Antonietta Bruno |

Europa


Giocattoli cinesi

La Sipo, autorità cinese per il diritto della proprietà intellettuale, ha deciso di essere ancora più responsabile verso il pubblico e gli innovatori e nel farlo, ha annunciato di volere interpretare un ruolo maggiore nella causa globale della protezione della proprietà intellettuale nel mondo. Ad annunciarlo al termine dell’incontro all’Expo di Shanghai per celebrare i 25 anni di cooperazione sul tema tra Cina e Unione Europea, è stato il direttore dell’autorità cinese Tian Lipu.

 

La decisione, è stata presa in seguito all’ennesima sollecitazione da parte della Commissione europea sulla fiscalità circa il rispetto delle precedenti promesse fatte da parte della Repubblica popolare cinese, in tema di prodotti contraffatti ‘made in China‘ diretti in Europa e nel mondo.

 

Azioni concrete piuttosto che promesse mancate, da parte del principale produttore di prodotti ingannevoli, anche in virtù dei precedenti di cooperazione e di mutua assistenza amministrativa in materia doganale e dell’istituzione di un comitato misto di cooperazione doganale.

 

“La Cina e l’Europa – ha riferito agli organi di stampa Lipu – come due grandi economie che hanno relazioni commerciali intense, dovrebbero collaborare maggiormente per creare un ambiente migliore per incoraggiare e proteggere le innovazioni nel mondo delle imprese”.

 

Un pensiero importante il suo, pienamente condiviso anche da Benoit Battistelli, presidente dell’ufficio europeo per i brevetti (Epo) anch’egli presente all’evento di Shanghai, e che si è detto piuttosto ottimista sul futuro della proprietà intellettuale in Cina, “grazie anche al rapido progresso fatto dal Paese”. Lo stesso, si è inoltre augurato che i due enti governativi possano lavorare in sinergia per lo sviluppo futuro del sistema dei brevetti, marchi e diritti d’autore a livello globale, e in piena tutela dell’inventiva e dell’ingegno umano oltre che della ferma condanna allo sfruttamento di creazioni e invenzioni.

 

Una battaglia questa, che nonostante tutto li vede uniti sin dal 1985 e che oggi li vede ancora insieme in un progetto di cooperazione quadriennale, costato ben 16 milioni di euro e che terminerà nel 2011.

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