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La pazienza ha premiato gli investitori della società di gestione dati 3PAR, appena acquisita da HP per 2,4 miliardi di dollari in contanti dopo una battaglia con Dell durata una ventina di giorni e caratterizzata da una serie di rialzi che hanno portato HP a mettere sul piatto 33 dollari per azione dai 18 inizialmente offerti dalla rivale.
Grazie alle azioni acquistate nel 2007, i maggiori azionisti della società – Menlo Ventures, Worldview Technology Partners e Mayfield Fund – portano a casa un tesoretto di 560 milioni di dollari.
La prima, che aveva investito 30 milioni di dollari per una quota del 15%, ne porta a casa 309 milioni. La seconda, con una quota del 13,4% ne porta a casa 276 milioni, mentre il Ceo David Scott, con una quota del 4,6% ottiene circa 96 milioni di dollari e il co-fondatore Jeff Price col 2% vale circa 40 milioni di dollari.
Basti pensare che prima che la prima offerta di Dell venisse resa pubblica, le azioni di 3PAR erano scambiate a 9,65 dollari, il 31% in meno del prezzo iniziale dell’IPO.
3PAR è stata fondata nel 1999 da Ashok Singhal e Jeff Price, convinti che la loro tecnologia avrebbe garantito alle aziende uno strumento più efficiente per archiviare e recuperare l’enorme mole di dati da loro generate.
Per molti anni, tuttavia, la società ha dovuto combattere contro lo scetticismo dei manager IT, che ancora non vedevano nessuna utilità nel pagare centinaia di migliaia di dollari per farsi gestire i dati da una start-up che, pensavano, magari sarebbe scomparsa nel giro di un paio d’anni, schiacciata sotto il peso di giganti quali EMC, Hitachi e IBM.
Ancora, certo, non era arrivato il momento del cloud computing e della virtualizzazione, ma 3PAR, che aveva battezzato i suoi servizi sotto la dicitura di ‘utility computing’, ha saputo aspettare e ha vinto – spiegano gli analisti – per due motivi. Primo: le sue tecnologie sono davvero efficienti e permettono alle aziende di crescere, riducendo al contempo la pressione sui loro sistemi IT. In secondo luogo, i dirigenti – guidati dal Ceo David Scott – erano decisi a conquistare una manciata di clienti di alto profilo e hanno quindi evitato una battaglia sui prezzi.
Ha pagato, insomma, la decisione di “concentrarsi su un segmento di utenza molto specifico, senza cercare di vendere a chiunque”, ha spiegato Benjamin Woo di IDC. Tra i clienti di 3PAR figurano, ad esempio, Credit Suisse, MySpace e eHarmony.
La società è stata anche abile nell’anticipare le crescenti preoccupazioni per l’ambiente, puntando sul risparmio in bolletta e riferendosi alla rivale EMC come ‘Emit More Carbon’.
Nel giro di un paio d’anni, 3PAR era già riuscita a raccogliere capitali per 150 milioni di dollari, una cifra impressionante in un periodo in cui tutti erano concentrati su internet e sui software.
“Hanno capito prima di altri il valore del mercato e l’importanza della loro tecnologia”, ha dichiarato l’analista Stan Zaffos di Gartner.
Dell, che ha innescato la battaglia ed è uscita sconfitta, potrebbe ora decidere di acquistare un player minore come Compellent per rafforzare la propria presenza nel mercato delle soluzioni di storage per le piccole e media imprese, su cui la società è presente dal 2008 in seguito all’acquisto di EqualLogic.