Europa
La questione della neutralità della rete torna d’attualità con la ripresa dei lavori della Commissione europea. Il 30 settembre si conosceranno gli esiti di una consultazione lanciata il 30 giugno, in riferimento a temi quali la possibilità, per i fornitori di servizi internet, di utilizzare sistemi di gestione del traffico attraverso i quali dare priorità ad alcuni contenuti rispetto ad altri.
Si tratta di una questione molto delicata, visti gli abusi che alcuni internet provider hanno fatto di tali sistemi, per privilegiare od ostacolare determinate tecnologie come il peer-to-peer – utilizzata per scambiare file audio o video – o il VoIP, per telefonare a basso prezzo utilizzando la rete, che avrebbero creato danni al loro business o a quello di aziende partner.
Entro la fine dell’anno, sulla base degli esiti della consultazione, la Commissione preparerà un rapporto sulla questione, strettamente legata ai rapidi cambiamenti che la rete ha conosciuto negli ultimi anni, caratterizzati dall’esplosione dei contenuti fai da te, della Tv via internet (IPTV), del VoIP. Tutti servizi molto voraci di banda e, quindi, in grado di sovraccaricare la rete. Per questo, i gestori dei servizi internet hanno sviluppato strumenti in grado di differenziare l’accesso ai vari siti ed applicazioni, che – se usati nel modo corretto – consentono, appunto di evitare congestioni e promuovere un uso efficiente della rete. Il punto è che non sempre questi strumenti vengono usati correttamente: esemplare, negli Usa, il caso dell’operatore via cavo Comcast che era solito bloccare l’accesso al sito di condivisione BitTorrent. E sono in molti a credere che se si avallasse l’uso senza freni di queste tecnologie si darebbe troppo potere agli internet provider, con le evidenti conseguenze per la libertà della rete.
Alla Commissione, che si è già scontrata con le visioni divergenti degli Stati membri nell’ambito del varo del nuovo pacchetto di leggi sulle telecomunicazioni, spetterà dunque trovare il giusto equilibrio tra le istanze degli operatori – che devono gestire i crescenti flussi di traffico per evitare il collasso della rete – e quelle dei sostenitori della neutralità della rete, secondo i quali l’esecutivo deve adottare una posizione forte e dettare le linee guida per i governi dell’Unione.
La posizione della Ue, fin qui, è stata prudente ma chiara: una rete internet aperta e neutrale è alla base di molti degli obiettivi dell’Agenda Digitale europea e il commissario Neelie Kroes è determinata a fare in modo che i consumatori possano continuare ad accedere a qualunque tipo di contenuto da qualsivoglia dispositivo, dando al contempo ai fornitori di servizi e agli operatori telefonici i necessari incentivi per continuare a innovare.
“La gestione del traffico e la neutralità della rete sono temi molto complessi e non bisogna dare per scontato che un approccio debba prevalere su un altro”, ha affermato la Kroes, sottolineando che proprio per questo serve il parere di tutte le parti interessate, che verrà vagliato in maniera obiettiva con l’obiettivo di trovare il giusto equilibrio tra tutti gli interessi in causa e, se necessario, di adottare nuove misure legislative.
Sull’argomento è intervenuto anche l’amministratore di BT Italia Corrado Sciolla, che ha commentato le proposte avanzate alcune settimane fa ai regolatori americani da Google e Verizon. Sciolla ritiene particolarmente meritori alcuni punti della proposta fatta dai due player, in particolare i riferimenti ai principi di trasparenza, non discriminazione e protezione dei consumatori, ma anche il fatto che Google e Verizon abbiano ribadito la necessità, per gli operatori, di usare sistemi di gestione del traffico così da eliminare eventuali i colli di bottiglia e ottimizzare l’uso della banda disponibile. L’Ad, secondo cui dovrà essere consentito a chi ha necessità e può permetterselo, di pagare di più per servizi di migliore qualità, chiede però che questi principi vengano applicati anche agli operatori mobili, per i quali è altrettanto importante regolare i flussi di traffico, soprattutto alla luce dell’esplosione delle connessioni internet in mobilità.