Ue Vs Cina: la Commissione pronta a indagine per verificare aiuti illeciti ai produttori di modem wireless

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Modem wireless

La Commissione europea si prepara ad aprire un’indagine per comprendere se la Cina abbia sovvenzionato ingiustamente i produttori di modem wireless, a discapito del produttore belga Option, unica azienda europea produttrice di questo tipo di dispositivi.

La Commissione europea ha già allertato gli Stati membri e si è data tempo fino a metà settembre per lanciare un’indagine formale.

La concorrenza cinese ha già causato non pochi danni all’industria hi-tech europea: dai fornitori di infrastrutture ai produttori di dispositivi, tutti i settori hanno dovuto fare i conti con l’aggressiva competizione sui prezzi, sostenuta a volte – come sostiene in questo caso Option – da finanziamenti diretti del governo di Pechino a supporto delle aziende locali.

 

“Le politiche del governo cinese – si legge nella denuncia presentata da Option – sono volte a sostenere le compagnie telecom e hi-tech locali, con il preciso scopo di renderle campioni globali”.

Nel 2009, la Cina ha esportato circa 25 milioni di modem wireless per un mercato valutato in circa 1,25 miliardi di euro. Le sue esportazioni rappresentano quasi il 90% delle importazioni europee modem, secondo le stime dell’Unione europea.

 

La Commissione ha tempo fino a metà di questo mese per aprire un’indagine di 13 mesi, che potrebbe portare alla limitazione delle importazioni, a discapito dei due maggiori produttori cinesi, Huawei e ZTE.

 

A giugno, la Ue aveva aperto una doppia indagine per dumping da parte degli esportatori cinesi di modem wireless, per appurare se queste aziende stessero vendendo i loro prodotti in Europa a prezzi inferiori rispetto a quelli applicati sul proprio territorio.

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