Cina
Baidu, il principale motore di ricerca in lingua cinese, dopo essere stato più volte citato in giudizio dalle major discografiche mondiali quali Sony Bmg, Universale e Warner Music, peraltro senza mai riuscire a vincere una causa, è stato ora multato per avere violato la legge sul copyright.
Un primo pesante provvedimento e una condanna al pagamento, dopo due anni di estenuanti battaglie legali e udienze nelle aule dei tribunali di Pechino, di circa 60.000 yuan, poco più di 7.000 euro.
Una sentenza giusta secondo la querelante Music Copyright Society of China che, in rappresentanza di 14 diversi autori di canzoni, ha presentato il suo ricorso contro il noto motore di ricerca che ha permesso agli utenti di internet, di scaricare sia musica non coperta da copyright che musica coperta da diritti scaricabile a pagamento.
Secondo gli analisti, questa sentenza che arriva, peraltro, dopo l’annuncio di qualche settimana fa fatto proprio da Baidu circa la vittoria su Google per avere raddoppiato gli utili netti raggiungendo quota 837,4 miliardi di yuan (pari a 123,5 milioni di dollari) nel secondo trimestre dell’anno, e avere guadagnato ulteriori quote di mercato in Cina rispetto al suo diretto concorrente, aprirà una nuova pagina di storia cinese.
Un capitolo mai letto su quello che prima era consentito al di fuori di principi e dettami.
In Cina, infatti, scaricare Mp3da internet è sempre stata una prassi molto diffusa e le società discografiche e gli autori hanno sempre perso le loro battaglie e questo perché, il motore di ricerca cinese in questione, così come sentenziato in passato dalla Corte, non permette il download di materiale discografico direttamente, ma consente che la ricerca sia indirizzata su pagine terze.