Italia
Anche FIDARE (Federazione Italiana degli Editori Indipendenti) ha aderito alla campagna nazionale lanciata da Key4biz per l’abbassamento dell’Iva degli ebook, dall’attuale 20% (l’Iva applicata ai prodotti software) al 4% (l’Iva applicata, invece, ai libri cartacei), una riflessione sul prezzo della cultura elettronica, che non può essere tassata come un qualsiasi prodotto commerciale.
“Come anche altri hanno messo in luce – ha sottolineato Anita Molino, presidente e co-fondatrice di FIDARE – anche noi siamo del parere che i libri elettronici (ebook) non debbano essere gravati da un’iva al 20%., ma al contrario essere parificati a quelli di carta con una al 4%“.
“Non vi è, a ben vedere alcuna ragione che giustifichi l’attuale disparità di trattamento visto che il medium utilizzato (schermo e memoria digitale) non rilevano in misura significativa rispetto alle modalità effettive della sua fruizione (lettura). Questo consentirebbe anche di facilitare ulteriormente la diffusione di questa modalità, che in altri Paesi europei ha conosciuto uno sviluppo maggiore di quanto forse ci si poteva attendere”, ha aggiunto la Molino.
La campagna nazionale di Key4biz, che si concluderà a dicembre 2010 e mobiliterà i parlamentari italiani, nonché editori, autori, bibliotecari e opinione pubblica, è stata lanciata in un momento propizio per l’eBook.
I dati mostrano infatti trend di crescita: l’editoria digitale è cresciuta del 30% nel primo semestre del 2010, e si prevede un boom per il prossimo Natale. Ebook, iPad, il tablet multifunzione e eReader saranno senz’altro i regali più “cool” da mettere sotto l’albero, per la prima volta, come confermato nei giorni scorsi da Amazon, i libri venduti in edizione digitale per il lettore Kindle sul mercato americano hanno superato le edizioni tradizionali con un rapporto di 180 a 100 nell’ultimo mese.
“Un risultato questo che ha sorpreso per i tempi con cui si è realizzato, visto che un catalogo sufficiente in ebook, e comunque enormemente inferiore a quello cartaceo, è disponibile in Amazon da un tempo assai recente”, ha detto ancora la Molino, sottolineando come “…è chiaro che i tempi sono ormai maturi per una diffusione importante dei dispositivi elettronici portatili di lettura, pensare all’iPad è d’obbligo, e l’Italia non sarà certo da meno rispetto agli altri Paesi. Anche la legislazione deve prendere atto di questo fenomeno e prendere le misure inevitabili per adeguarsi”.
In Italia, secondo una indagine condotta dall’Ufficio studi di AIE nel dicembre scorso, il 7,5% dichiara di aver già comprato (o di accingersi a farlo) un eBook. Un altro 5,8% aspetta solo un maggior numero di titoli in italiano, e un altro 2,8% la possibilità di leggersi sullo schermo dei best seller. E il 27,0% solo la discesa del prezzo degli eReader.