Europa
Dopo aver messo a segno un colpo inseguito da mesi, con l’acquisizione dell’operatore mobile brasiliano Vivo per 7,5 miliardi di euro, Telefonica festeggia anche una semestrale superiore alle attese, trainata da performance sui mercati esteri in grado di compensare ampiamente la debolezza del mercato domestico.
L’utile netto, nei primi sei mesi dell’anno, è cresciuto del 14% a 3,78 miliardi di euro, superiore al consensus di 3,68 miliardi, su ricavi consolidati pari a 29,05 miliardi di euro (+5,4% anno su anno), rispetto ai 28,55 miliardi attesi dagli analisti.
Nel secondo trimestre, invece, i profitti si sono attestati a 2,12 miliardi di euro, contro 1,83 miliardi dello stesso periodo 2009, mentre le vendite sono cresciute del 9% a 15,12 miliardi di euro.
Nei primi sei mesi dell’anno, il margine operativo lordo è rimasto stabile a 10,905 miliardi di euro (+0,04%) con una crescita del 4% nel secondo trimestre. Il flusso di cassa operativo resta “molto forte”, a 7,989 milioni di euro di euro (-1,7%).
La decrescita sul mercato spagnolo, dove il fatturato è sceso del 3,2% a 4,69 miliardi di euro, è stata bilanciata dalla crescita in America Latina (+10,2%) – dove le entrate sono aumentate del 16% a 6,44 miliardi di euro – ed Europa (10,8%).
Il gruppo – che si conferma secondo operatore europeo per capitalizzazione dopo Vodafone – conta ora 278 milioni di clienti in tutto il mondo con un aumento del 5,2% su base annua. In crescita anche il numero di utenti a banda larga, a quota 38 milioni, con crescite significative sia nel comparto fisso (+25,2%), che nel wireless broadband (+84,6%).
La società ha quindi ribadito le previsioni fino al 2012, che includono un utile per azione di 2,10 euro nel 2010 e una crescita dei ricavi tra l’1% e il 4%.
Il dividendo sarà di 1,40 euro per azione nel 2010 e di almeno 1,75 euro nel 2012.