Francia
Non c’è stata ancora la conferma ufficiale ma secondo i bene informati, la trattativa è più che aperta e prossimo potrebbe essere anche l’accordo tra Orange (France Telecom) e Canal Plus (Vivendi) per la fusione dei canali cinema Orange Cinema Series e TPS Star e creare così una piattaforme comune divisa al 50%.
Se confermata, l’operazione, darebbe inizio a un periodo di tregua tra le due società, competitor agguerrite sul mercato francese della Tv a pagamento. Tutto questo per superare possibili difficoltà del settore e avviare nuovi piani d’investimento che favoriscano la crescita dell’offerta, come ha preannunciato Stephane Richard, nuovo Ceo di France Telecom, parlando del nuovo piano di investimento che prevede una serie di partnership per la distribuzione di contenuti. L’accordo, inoltre, potrebbe anche rappresentare un buon punto di partenza per seppellire i dissapori esistenti tra le due aziende che perdurano ormai da oltre due anni, da quando l’operatore tlc ha messo piede nel settore audiovisivo.
Al momento nessun commento è arrivato da France Telecom mentre non è stato ancora possibile sentire nessuno di CanalPlus.
L’azienda tlc intende trovare un partner anche per la distribuzione di Orange Sport, canale che al momento, così come quello del cinema, viene trasmesso solo su banda larga.
Sempre secondo i bene informati, Stephane Richard potrebbe a questo punto confermare o smentire i contenuti dell’operazione giovedì 29 luglio durante la presentazione dell’ultima semestrale.
Secondo la stampa francese, il canale Orange Cinema conta oltre 480.000 clienti ed è stimato in circa 200 milioni di euro.
Procedono anche le trattative per Orange Sport e Richard non ha mai fatto mister della propria intenzione di avvicinare la News Corp di Rupert Murdoch che domina il mercato della payTv in Gran Bretagna con BSkyB e Italia con Sky. Anche se il tycoon australiano avrebbe una particolare avversione per la Francia – “sistema troppo complesso e protezionista” per i propri gusti – un accordo con Orange gli consentirebbe di rientrare alla grande.
Ovvio che l’accordo tra Orange e CanalPlus dovrà essere sottoposto all’esame dell’Antitrust, visto gli innegabili e profondi cambiamenti che determinerebbe sul mercato televisivo.
Uno sposalizio importante, dunque, ma che non sarebbe il primo poiché già qualche anno fa, France Telecom e Vivendi si allearono per bloccare Liberty Media sul mercato francese del cavo che stava tenendo col fiato sospeso i diversi operatori del settore oltre che centinaia gli investitori.
Per scongiurare questa possibilità, i due player France Telecom e Vivendi Universal, unirono forze e attività fondendo le due divisioni del cavo e creando un’unica società.
‘Matrimoni e divorzi’ tra i due gruppi protagonisti, finiti anche nelle aule dei tribunali quando, appena due anni fa, il gruppo Vivendi annunciò l’intenzione di voler ricorrere alla Commissione europea contro France Telecom accusandola di ‘abuso di posizione dominante’ riguardo le tariffe di abbonamento e accesso alla rete.
A dichiararlo all’epoca, il presidente della società Jean-Bernard Lévy: “Crediamo – disse – che ci sia abuso di posizione dominante da parte di France Telecom riguardo le tariffe praticate in materia di abbonamento e accesso in full unbundling” e questo perché, secondo quanto pubblicato da France Telecom qualche mese prima, una linea in full unbundling costava 6,77 euro al mese, ma agli operatori l’accesso veniva fatturato a 9,29 euro (tasse escluse).
A gennaio 2009 il regolatore francese delle tlc (Arcep) affermò che le tariffe di unbundling erano una delle priorità e anche Bruxelles chiese, tra le altre cose, a tutti i regolatori nazionali delle tlc di collaborare con la Commissione per trovare strumenti più coerenti per determinare i costi per il servizio di unbundling. Altrimenti, “la concorrenza fra gli operatori dei diversi Stati membri rischierebbe di essere distorta da metodi di regolamentazione divergenti”.
Problemi tra i due, anche sul piano dell’offerta televisiva con le controllate Vivendi, CanalPlus e SFR protagonisti di un pesante ricorso all’Authority per la concorrenza denunciando l’obbligo di sottoscrivere l’offerta triple play di Orange (Tv, internet e telefonia) per abbonarsi ai canali a pagamento cinema e sport dell’operatore. France Telecom, dal canto suo, avviò un ulteriore riscorso all’Antitrust contro CanalPlus per abuso di posizione dominate e diffamazione.
Ora l’avvio di una nuova avventura e un’unica domanda: come andrà avanti l’unione e, soprattutto, come finirà questa eterna storia di amore-odio tra i due gruppi francesi?