Europa
Come già anticipato nei giorni scorsi (leggi articolo) la Commissione europea ha stanziato 1,2 miliardi di euro per la ricerca in ambito ICT e ieri ha pubblicato formalmente gli inviti a presentare proposte per lo sviluppo di progetti in grado di mobilitare le risorse atte ad affrontare le principali sfide del futuro e far sì che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione facciano la loro parte nella creazione di una crescita intelligente e sostenibile, come indicato nella strategia di Europe 2020.
Sulla base dell’agenda digitale per l’Europa, la Commissione ha invitato gli Stati membri a raddoppiare la spesa totale annua destinata alla ricerca entro il 2020, a 11 miliardi di euro all’anno, sottolineando il ruolo sempre più importante dei progetti di ricerca ICT finanziati dal settimo programma quadro (7 ° PQ) per rafforzare la capacità di innovazione dell’Europa e aiutare l’industria a condurre ricerche ambiziose, innovative e in grado di stimolare la crescita economica.
L’aumento a 1,2 miliardi di euro per il 2011, è il primo aumento significativo della ricerca comunitaria in più di 10 anni ed è in linea con l’agenda digitale per l’Europa, fiore all’occhiello del programma politico dell’Unione europea, che chiede di sostenere gli sforzi per incentivare la ricerca attraverso partnership strategiche pubblico-privato, un uso più estensivo di appalti pre-commerciali, e utilizzando i fondi strutturali per la ricerca e l’innovazione.
Nell’ambito delle Public Private Partnerships (PPP), la Commissione si appresta a lanciare, con un budget per 2011-2013 di 300 milioni di euro, la ‘Future Internet‘ Partnership, una strategia paneuropea per l’innovazione basata su internet che dovrà veder nascere in tutta Europa la collaborazione tra governi e differenti settori industriali, con l’obiettivo di migliorare le infrastrutture fondamentali della nostra economia e della nostra società – trasporti, reti energetiche, assistenza sanitaria – per renderle in grado di trattare enormi quantità di dati nel loro funzionamento quotidiano. Il traffico di dati via internet registra già oggi una crescita del 60% all’anno.
La Commissione finanzia già la ricerca finalizzata a rendere internet più intelligente e ha investito 400 milioni di euro in più di 90 progetti europei tramite il programma di ricerca ICT; 200 milioni di euro all’anno saranno invece stanziati a titolo dei bilanci per la ricerca 2011-2013. Il progetto SENSEI, ad esempio, mira a collegare i mondi reali e digitali creando ovunque luoghi “intelligenti”.
In generale, per la R&S in ambito ICT, la Ue investe 37 miliardi di euro all’anno, dei quali circa 34 miliardi sono spesi dal settore privato per lo sviluppo innovativo e solo una minima parte – il 10-15% – per ricerche ad alto rischio a medio e lungo termine. A livello mondiale, il settore ICT spende in R&S circa 130 miliardi di dollari, il doppio del settore automobilistico e il triplo di quello farmaceutico.
Obiettivo del programma di lavoro sulla ricerca in ambito ICT, ha spiegato la Commissione è di fornire nuove opportunità alle PMI nell’ambito di settori ad alto potenziale quali la fotonica, i sistemi embedded, e l’ICT per la salute e l’invecchiamento, oltre che sostenere la competitività dell’industria europea e aumentare le sinergie tra pubblico e privato.
Le proposte potranno essere avanzate da organizzazioni europee e non solo. I consorzi devono presentare proposte congiunte che saranno valutate da esperi indipendenti.