Europa
La Commissione europea ha annunciato oggi lo stanziamento di quasi 6,4 miliardi di euro destinati agli investimenti per la ricerca e l’innovazione. Questo pacchetto, il più cospicuo di tutti i tempi, interessa un ampio spettro di discipline scientifiche, politiche pubbliche e settori commerciali.
Questo finanziamento, comunica l’esecutivo in una nota, punterà a rimuovere le frontiere del progresso scientifico, migliorando la concorrenzialità europea e aiutando a risolvere problematiche sociali quali il cambiamento climatico, la sicurezza energetica e alimentare, nonché la sanità e l’invecchiamento della popolazione.
Circa 16.000 partecipanti provenienti da enti di ricerca, università e industria, tra cui circa 3.000 PMI, riceveranno un finanziamento. Le sovvenzioni saranno conferite attraverso inviti a presentare proposte e valutazioni nei prossimi 14 mesi.
Domani, 20 luglio, saranno pubblicati formalmente diversi bandi. Questo pacchetto è uno stimolo economico che dovrebbe generare oltre 165.000 posti di lavoro. È altresì un investimento di lungo termine per un’Europa più intelligente, sostenibile e più inclusiva, nonché un elemento chiave della strategia Europa 2020 e in particolare dell’iniziativa faro ‘Unione dell’innovazione”, che sarà varata nell’autunno del 2010.
Dei 6,4 miliardi, in particolare, 1,2 miliardi di euro sono destinati ad approfondire la ricerca nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che consentiranno alla Commissione di rispettare gli impegni dell’Agenda digitale europea per mantenere il ritmo di crescita annuale dei finanziamenti in ambito ICT.
Di questa cifra, 600 milioni di euro sono destinati alle infrastrutture di rete e ai servizi di nuova generazione, ai sistemi automatizzati, ai componenti elettronici e fotonici, nonché alle tecnologie per i contenuti digitali.
Oltre 400 milioni di euro sosterranno la ricerca sulle modalità per massimizzare il potenziale dell’ICT e affrontare le prossime sfide in ambiti quali l’economia a basso tenore di carbonio, la realizzazione di impianti adattabili e sostenibili, l’invecchiamento della società. Ulteriori 90 milioni di euro sono finanzieranno partnership pubblico-privato con l’obiettivo di rendere più ‘smart’ le infrastrutture europee fondamentali.
Nel settore delle nanotecnologie, che riceve 270 milioni di euro, l’attenzione sarà concentrata sulla ricerca suscettibile di produrre brevetti e da commercializzare.
Oltre 600 milioni di euro andranno alla ricerca nel campo della sanità: di questi, circa 206 milioni di euro, ossia un terzo della dotazione complessiva per il 2011, saranno destinati a test clinici sollecitati dai ricercatori, al fine di commercializzare più velocemente nuovi medicinali.
e Oltre 1,3 miliardi di euro sono destinati, quindi, agli scienziati più creativi selezionati dal Consiglio europeo della ricerca, mentre un importo pari a 772 milioni di euro andranno a finanziare le borse per la mobilità di 7.000 ricercatori altamente qualificati, attraverso le azioni ‘Marie Curie‘.
Alle PMI, che costituiscono il 99% delle imprese dell’Unione e sono state definite dalla Ue “…la spina dorsale dell’innovazione europea” andranno quasi 800 milioni di euro e, per la prima volta, in molte aree si provvederà a stanziare dotazioni ad hoc. Ad esempio, nei settori della sanità, della bioeconomia basata sulla conoscenza, dell’ambiente e delle nanotecnologie la partecipazione delle PMI dovrà rappresentare il 35% dello stanziamento complessivo per un determinato numero di ambiti.
Secondo il Commissario Ue responsabile per la Ricerca, l’Innovazione e la Scienza, Máire Geoghegan-Quinn, ha dichiarato: “…investire nella ricerca e nell’innovazione è l’unico modo intelligente e durevole per uscire dalla crisi e dirigersi verso una crescita sostenibile e socialmente equa. Questo pacchetto europeo contribuirà a creare prodotti e servizi nuovi e migliori, un’Europa più concorrenziale e più verde, nonché una società migliore, con una qualità della vita più elevata. Mettiamo a disposizione di ricercatori e innovatori 6,4 miliardi di euro destinati a progetti di punta per affrontare le grandi sfide economiche e sociali: il cambiamento climatico, la sicurezza energetica e alimentare, la sanità e l’invecchiamento della popolazione. Si tratta di uno stimolo economico enorme ed efficiente, nonché di un investimento nel nostro futuro”.
La dotazione per gli inviti a presentare proposte del Settimo programma quadro nel 2011 è pari a 6,4 miliardi di euro, corrispondenti a un incremento del 12% rispetto al 2010 (5,7 miliardi di euro) e del 30% rispetto al 2009 (4,9 miliardi di euro).
Il Settimo programma quadro è il più importante programma unico per la ricerca a livello mondiale, con una dotazione di oltre 50,5 miliardi di euro per il periodo 2007‑2013, escluso Euratom (a.t.).