Italia
La Commissione Cultura della Camera si esprime favorevolmente sulla proposta di legge sul prezzo del libro firmata da Riccardo Levi (Pd), e sugli sconti massimi da applicare. Un “Si” unanime in sede legislativa, e che dovrà ora ottenere il nulla osta da parte del Senato.
Sembra così giungere a definizione la richiesta di una nuova disciplina che regolamenti il mercato librario (con un tetto massimo del 15% per i ribassi sul costo di copertina) e che ha come obiettivo principe quello di ridurre il rischio di una politica di abbassamento dei prezzi su novità editoriali quali, ad esempio, best-seller e classici.
“Se anche il Senato darà parere favorevole – ha commentato Levi – la nuova legge sell’editoria entrerà in vigore il prossimo 1 novembre. Per il mondo del libro italiano si tratta di un passo in avanti importante ed atteso da molti anni”.
Eppure, quella che oggi potrebbe essere considerata la proposta della svolta, ha suscitato non poche polemiche da parte di editori e librai indipendenti poiché, specie per i piccoli negozi di libri, più della metà del guadagno lordo finirebbe per essere assorbito dallo sconto.
Ma Levi insiste: “è questa la strada da percorrere per regolamentare il settore”. “Ispirate alle migliori esperienze europee ed elaborate sulla base di una lunga ed approfondita consultazione con le associazioni rappresentative degli editori e dei librai italiani e con le autorità di controllo italiane ed europee, le nuove norme – spiega ancora – creano le condizioni per una progressiva riduzione del prezzo dei libri, per una migliore tutela dei consumatori, per un più equilibrato rapporto tra librai ed editori e tra grandi e piccoli operatori. Il testo licenziato dalla Camera prevede che i libri siano venduti con uno sconto massimo del 15 per cento. Agli editori saranno concesse campagne promozionali della durata massima di un mese, e da realizzarsi mai nel mese di dicembre, con sconti più elevati. Per le vendite effettuate per corrispondenza o attraverso un sito internet sarà consentito uno sconto fino al limite massimo del 20 per cento“.
“Con questa legge – aggiunge l’ideatore della proposta di legge – l’Italia individua una via intermedia tra le posizioni estreme della Germania, dove il prezzo dei libri è fisso senza possibilità alcuna di sconto, e del Regno Unito, dove invece il prezzo è del tutto libero; una via analoga a quella imboccata con successo, anni fa, dalla Francia. Sullo slancio offerto dall’approvazione odierna di questa legge, si dovrà aprire ora il cantiere per arrivare, anche in Italia, ad una legge organica sul libro. L’approvazione unanime riservata dalla Camera alla nuova legge sul libro, è la dimostrazione che partendo da un ascolto attento dei cittadini e della società, è possibile arrivare ad interventi capaci di raccogliere un vasto consenso”.
“Come primo firmatario e relatore della proposta – ha poi concluso Franco Levi – ringrazio i colleghi, le associazioni dei librai e degli editori ma, soprattutto, il presidente della Commissione Cultura della Camera, il ministro e il sottosegretario al ramo che questa volta, hanno voluto appoggiare un’iniziativa promossa da un deputato del Partito Democratico e premiare un percorso di quattro anni di lavoro iniziato nella passata legislatura in qualità di sottosegretario all’editoria del Governo Prodi”.