Italia
Indagata per omicidio colposo, la direzione di Radio Vaticana esprime incredulità sugli esiti delle perizie disposte nel 2005 dal gip del tribunale di Roma Zaira Secchi, circa la correlazione tra le emissioni elettromagnetiche del centro di Santa Maria di Galeria e numerosi i tumori infantili che hanno portato alla morte, tra la fine degli anni ’80 e il 2003, di ben 278 bambini (137 i decessi nelle aree vicine a Radio Vaticana e 141 a MariTele).
Non crede alle pesanti accuse e continua a difendersi l’emittente radiofonica, che sottolinea con forza di “aver sempre rispettato le norme nazionali e internazionali in materia di elettrosmog” e preannuncia la presentazione di controdeduzioni.
“Radio Vaticana apprende con stupore i risultati della perizia – ha commentato il direttore dell’emittente della Santa Sede padre Federico Lombardi – anche perché non è stata ancora resa pubblica dal Tribunale. E provvederà comunque a presentare al più presto le proprie considerazioni e le controdeduzioni dei propri consulenti tecnici, il prof. Umberto Veronesi e la dott.ssa Susanna Lagorio”. “Secondo la letteratura scientifica internazionale in materia – ha aggiunto il direttore – non è stata mai dimostrata l’esistenza di un nesso di causalità come quello ipotizzato dalle conclusioni della perizia, che non vanno quindi ritenute assodate. La radio della Santa Sede ha sempre osservato le indicazioni internazionali sulle emissioni elettromagnetiche e dal 2001, in seguito all’accordo con le competenti autorità italiane, ha osservato i più restrittivi limiti stabiliti dalla sopravvenuta normativa italiana in materia, in modo tale da rispondere attentamente, come dovuto, ad ogni eventuale preoccupazione della popolazione circostante”.
Reclama la sua estraneità ai fatti Radio Vaticana, anche di fronte alla superperizia di 300 pagine (e cinque lunghi anni di accurate indagini), che non lascia invece dubbi alla magistratura. Da quanto emerso, infatti, ci sarebbe “un’associazione importante tra l’esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana e quelle di di MariTele della Marina (in modo limitato e additivo), e il rischio di leucemie e linfomi per i bambini”. “Rischi importanti di morti per tumori emolinfopoietici, per le persone esposte tra i 5 e i 9 chilometri dall’emittente, per almeno 10 anni“.
Nelle pagine della perizia sottoscritta dal professor Andrea Micheli, è stata evidenziata, in modo particolare, la rarità della leucemia negli adulti, pur evidenziando “un’associazione importante, coerente e significativa” tra i malati e quelli che hanno abitato a poca distanza da Radio Vaticana, rispetto ai bambini fino a 14 anni di età esposti per lungo periodo, e in questo casi si parla di oltre un decennio, alle antenne dell’emittente in un raggio che va dai 6 ai 12 km.
Nel documento si tengono poi in considerazione gli aspetti anagrafici della popolazione investigata, la storia di tabagismo (fumo attivo e passivo), l’esposizione da alcol sulle patologie familiari e sui decessi complessivamente avvenuti negli ultimi anni nelle aree vicine a Radio Vaticana e a MariTele.
Una vera e propria tragedia annunciata, per la quale sono indagate sei persone (una nel frattempo è passata a miglior vita). Roberto Tucci, Pasquale Borgomeo e Costantino Pacifici, tutti responsabili dell’emittente della Santa Sede, e Gino Bizzarri, Vittorio Emanuele Di Cecco e Emilio Roberto Guarini della Marina Militare.
I primi tre erano finiti sotto processo per “getto pericoloso di cose”, in relazione all’emissione nociva di onde elettromagnetiche provenienti dagli impianti radiofonici di Santa Maria di Galeria’, Pacifici però, era stato completamente assolto in primo grado, mentre per Tucci e Borgomeo (poi deceduto) la Corte d’appello dopo una prima assoluzione che era stata annullata dalla Cassazione, aveva stabilito il ‘non doversi procedere’ per intervenuta prescrizione del reato.
Resta aperta la questione di Bizzarri, Di Cecco e Guarini fino alla pronuncia del pm Stefano Pesci che dovrà decidere i prossimi passaggi del procedimento penale.