Social network: Facebook UK lancia ‘panic button’ per denunciare abusi mentre Berlino propone codice di comportamento

di Antonietta Bruno |

Barbara Saltamartini (PDL): 'Estendere il Panic Button a tutti gli Stati Europei'.

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Mentre a Berlino si fa avanti la proposta del ministro tedesco per la Tutela dei consumatori Ilse Aigner che condanna con forza il mondo di internet che disconosce regole e rispetto della privacy dei consumatori, da Londra Facebook lancia l’applicazione per proteggere i minori e denunciare comportamenti sessuali sospetti e abusi. Applicazione che, secondo la deputata PDL Barbara Saltamartini dovrebbe essere estesa a tutti i Paesi Ue. “Può essere un’utile iniziativa per proteggere i minori dalle insidie dei social network“, ha affermato la Saltamartini, sottolineando la crescente diffusione del fenomeno del grooming, l’adescamento online.
“Nella lotta contro la pedopfilia e la pedopornografia è importante che tutti i soggetti coinvolti siano adeguatamente sensibilizzati e collaborino in maniera responsabile…Per questo credo che sia opportuno estendere questo progetto a tutti gli Stati europei realizzando, come avvenuto in Gran Bretagna, tra Facebook e le associazioni a tutela dei minori”, ha concluso la deputata, responsabile per le pari opportunità del PDL.

 

Due distinte battaglie ed un unico fine, insomma, per fare in modo che l’uso lo scambio di informazioni attraverso le reti informatiche, non diventi la ‘gogna del XXI secolo‘.

 

E’ in questi termini, infatti, che si esprime il ministro Ilse Aigner, già nota per la forte presa di posizione qualche mese fa nei confronti il servizio di navigazione virtuale ‘Street View‘ di Google, sostenendo che l’offerta di vedute panoramiche dal livello stradale di interi quartieri “viola le più elementari normative sulla privacy“. Aigner, ora ritorna alla carica e propone la possibilità di valutare e adottare, già nel prossimo futuro “dieci regole d’oro chiare e concise” alle quale tutte le società internet dovranno necessariamente attenersi per evitare che il cyberspazio diventi il pubblico ludibrio delle nuove generazioni. Per questo motivo, e chiamando in causa società  come Google e Facebook che accusa di “non offrire garanzie sufficienti per la tutela della privacy”, ha deciso di cancellare il  proprio profilo virtuale dal social network Facebook, sottolineando di “non poter e non volere accettare il fatto che una società leader del settore violi la legge sulla protezione della privacy e ignori per gran parte la sfera privata dei propri membri”.

“Avremmo bisogno di un codice d’onore – ha dichiarato alla stampa il ministro tedesco – una sorta di codice di condotta per internet che può venire solo dalla comunità internet. Sarebbe anche bello che fossero gli stessi utenti della rate a fare proposte serie e da valutare tutti insieme”

 

E se Berlino propone, Londra non sta certo a guardare e dal noto social network Facebook arriva la nuova applicazione per denunciare abusi sospetti operati su minori e ricevere consigli su come affrontare le minacce, soprattutto sessuali in questo caso, provenienti dalla rete.

 

Dopo mesi di critiche da parte dei media e pressioni da parte di associazioni per la difesa dei minori contro la pedofilia, Facebook UK ha ceduto e in collaborazione con l’associazione britannica ‘Child Exploitation and Online protection centre’ (Ceop), cui i giovani possono rivolgersi se temono comportamenti sessuali sospetti o abusi di qualsiasi genere, si è fatta promotrice di un ‘servizio’ realizzato ad hoc.

 

Si tratta di un vero e proprio ‘panic button‘. Con un semplice click infatti, i minori, o comunque i ragazzi in genere, potranno immediatamente entrare in contatto con il Ceop per denunciare fatti o chiedere aiuto.

 

Il nuovo servizio di Facebook, attualmente disponibile solo sul mercato britannico, è dedicato, infatti, ai ragazzi di età compresa tra i 13 e i 18 anni ma tutti gli utenti potranno accedere ai servizi offerti per scongiurare qualsiasi abuso o, nel peggiore dei casi, il ripetersi di episodi di violenza su minori. In particolari, quelli scaturiti da incontri con individui malintenzionati conosciuti online. Facebook ha anche reso noto che lancerà una massiccia campagna di sensibilizzazione per far conoscere ai giovani utenti la nuova funzione messa loro a disposizione e invitandoli a scaricarla sul proprio profilo.

 

“Un avviso automatico apparirà sulle home page degli utenti per invitarli ad aggiungere la nuova funzione che permetterà loro di segnalare eventuali abusi al loro profilo. La nuova applicazione fa parte di un’iniziativa congiunta tra il Child Exploitation and Online Protection Centre e Facebook. La richiesta per l’inclusione di questa nuova forma di tutela per i giovani è giunta dopo che uno stupratore seriale, Peter Chapman, ha violentato ed ucciso una studentessa 17enne conosciuta tramite il social network fingendosi un ragazzo della sua età”, ha spiegato ha detto Joanna Shields, vicepresidente di Facebook per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa. “Non c’è un unico marchio d’argento per rendere internet più sicuro – ha aggiunto – ma abbiamo sviluppato un nuovo modo per aiutare i giovani a stare sicuri online. E’ solo attraverso lo sforzo congiunto dell’industria, della polizia, dei genitori e dei ragazzi stessi che potremo mantenere l’online sicuro“. “E’ molto triste il fatto che ultimamente stiamo assistendo a numerosi casi di criminali sessuali che usano i social network per nascondere le loro identità in modo da contattare i bambini” ha detto invece James Brokenshire, il ministro inglese per la prevenzione della Criminalità.

 

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