Internet, Tlc, Mercati e Regole. Intervista a Fabio Colasanti, presidente IIC (International Institute of Communications)

di di Raffaele Barberio |

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Fabio Colasanti

Fabio Colasanti, 64 anni, una vita spesa in incarichi internazionali a Bruxelles e fino allo scorso mese di marzo in Commissione Europea come direttore generale della la Società dell’informazione.

Da qualche mese Presidente dell’IIC (International Institute of Communications), con sede a Londra, ha rimesso mano a tutte quelle cose che prima guardava con l’occhio dell’istituzione, riprendendo a fare il globetrotter internazionale.

Lo abbiamo incontrato in occasione della sua visita romana e gli abbiamo posto qualche domanda.

Ecco cosa ci ha risposto.

 

 

Key4biz.  Colasanti ci sono molti impegni che sta affrontando in queste settimane, in particolare nell’ambito della governance di internet. Vuole spiegarci qual è il processo in corso?

 

Colasanti.  Si, è una cosa molto positiva. Il nuovo Governo americano, nel settembre dell’anno scorso, ha raggiunto un accordo con l’Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) chiamato “Affirmation of Commitments” che lancia un processo di revisione del funzionamento di Icann. Cosa molto positiva, perché insieme hanno deciso di far fare delle raccomandazioni sui punti in cui Icann deve migliorare la propria performance e hanno chiesto a dei gruppi internazionali, chiamati “Review Team”, di accompagnare questo processo di riforma.

 

 

Key4biz.  In che modo?

 

Colasanti.  Il primo di questi Review Team si occupa del tema “Accountability & Transparency”  e quindi la maniera in cui Icann reagisce alle domande di tutta la comunità Internet nel senso più largo possibile. Ciò significa innanzitutto una serie di riunioni e consultazioni con la società Internet nel suo complesso. Il processo è cominciato all’inizio dell’anno e si concluderà a fine 2010 quando faremo le raccomandazioni finali.

 

 

Key4biz.  Si può partecipare a questo processo?

 

Colasanti.  Si, certo, anzi invito chiunque sia interessato ad andare sul sito di Icann: vi è una sezione speciale dedicata a tale processo e ci sono le domande messe in consultazione pubblica. Chiunque voglia fornire un contributo può farlo. Inoltre ci sono e ci saranno diverse riunioni a Bruxelles e con esse una forte interazione con il gruppo che farà le raccomandazioni finali.

 

 

Key4biz.  Sembra un processo lineare o i sommovimenti internazionali in ambito geopolitico si ripercuoteranno anche nella gestione nella governance di internet?

 

Colasanti.  Tutti i paesi europei considerano il modello attuale come un buon modello. Occorre però che il funzionamento dell’Icann sia parzialmente modificato su alcuni punti, per tener conto delle complessità delle dinamiche internazionali. Certo è necessario avere delle soluzioni pratiche immediate che funzionino, però molte delle decisioni sui top level domains toccano degli argomenti di politica pubblica, che riguardano per esempio l’utilizzo degli alfabeti o l’utilizzo di certe lingue. Dunque è necessario che Icann, quando prende decisioni in questi campi importanti, si comporti di fatto come un organismo pubblico, quindi con tutto il ricorso alle procedure di consultazione e di spiegazione del perché le decisioni seguono le raccomandazioni o no, e così via.

 

 

Key4biz.  Parliamo di Digital Divide. Le zone d’ombra sono presenti anche nelle parti avanzate del mondo. Al momento la fibra è presente in poco più dell’ 1% dell’Europa, nel 12% del Giappone, nel 15% del Sud Corea.  Riusciremo a colmare questo gap?

 

Colasanti.  Farei una distinzione: quando pensiamo al Digital Divide, pensiamo soprattutto all’accesso alla banda larga, quella che utilizziamo tutti a un paio di megabyte. Lì siamo in una situazione dove c’è ancora un grosso problema: siamo attorno al 93-94% di copertura in Europa, e quindi con un 6-7% scoperto, ma poi questo 6-7% sulla popolazione generale significa a volte un 30% sulle popolazioni rurali. Da qui l’impegno di tutta l’Unione Europea a eliminare il Digital divide per il 2012-2013. Ci siamo,  ma si dovrà fare qualche cosa in più.

 

 

Key4biz.  E poi?

 

Colasanti.  Poi c’è il problema della velocità: avere 2 megabyte non è sufficiente. Siamo tutti convinti che le nuove tecnologie, sia nel caso della fibra sia nel caso di altre soluzioni wireless, ma a velocità molto più forti, permetteranno lo sviluppo di tutta una serie di applicazioni che cambieranno profondamente e in senso positivo la nostra vita. Quindi, vogliamo tutti queste reti.

 

 

Key4biz.  E in Italia?

 

Colasanti.  Al livello di ogni paese ci sono delle discussioni. In Italia sono molte intense in questi giorni. Come è noto la Commissione europea sta preparando un documento che probabilmente  sarà pubblicato dopo l’estate, con alcuni suggerimenti e raccomandazioni agli Stati membri su come accelerare gli sforzi sia per il Digital Divide, ma soprattutto sul passaggio alla rete a velocità e a capacità molto più forte.

 

 

Key4biz.  Una piccola provocazione. Guardiamo alle tre grandi aree, l’Europa con 400 milioni di abitanti, gli Stati Uniti con 300 milioni scarsi di abitanti e la Cina con un miliardo e mezzo circa di abitanti: in Europa abbiamo circa 170 operatori, negli Stati Uniti un paio di dozzine, in Cina ne abbiamo tre.

C’è un’asimmetria totale. Come si possono valutare queste cose in termini di esigenza di competizione?

 

Colasanti.  Vorrei fare due osservazioni. Da un lato le cifre legalmente sono quelle che lei ha citato, però dietro i 170 operatori in Europa in realtà abbiamo una situazione di consolidamento molto più forte. Ad esempio nel settore mobile gli 80-90 operatori sono riuniti in quattro grossi gruppi, più 20-30 piccoli operatori. E anche nel settore degli operatori fissi, degli incumbent, c’è stato un grosso consolidamento della proprietà.

Il grande problema dell’Europa è quello di avere ancora 27 Stati membri con 27 diritti nazionali di autorizzazione ed è difficile fare il raffronto con Stati Uniti o Cina che sono Stati unitari. Il professor Mario Monti ha redatto un suo rapporto proprio sul mercato unico, ha sollevato questo tema e sono molto contento del fatto che la Commissione abbia indicato nell’Agenda Digitale la volontà di lanciare uno studio sul costo di questa situazione per l’Europa.

 

 

Key4biz.  Ci faccia un esempio.

 

Colasanti.  Abbiamo avuto tante grosse discussioni in Europa sul roaming. Siamo in una situazione scandalosa. Per quanto riguarda il roaming dei dati, viaggiando in Europa in un giorno si spende quello che a casa si spende in un anno. Ma il problema del roaming è un problema che abbiamo creato noi stessi avendo in Europa 27 Stati membri che insistono per dare 27 autorizzazioni, 27 attribuzioni di frequenze. Se noi in Europa permettessimo a un certo numero di società di operare nei 27 Stati membri con un’autorizzazione e assegnazione di frequenze unificate, il problema del roaming sarebbe eliminato alla base. È chiaro che dobbiamo essere coscienti del fatto di non poter cambiare la storia, abbiamo 27 Stati membri e tante sensibilità e sovranità che vanno rispettate, ma tutto questo ha un prezzo e si traduce nelle cifre che lei ha citato.

 

 

Key4biz.  Colasanti vorrei tornare nuovamente al suo impegno attuale. Guardiamo al futuro: lei oggi è presidente dell’International Institute of Communications che è un organismo importante e autorevole con sede a Londra e radicamento nei 5 continenti.

 

Colasanti.  Sono molto contento di collaborare con l’International Institute of Communication che ha una lunga storia dal 1969. L’obiettivo di questo Istituto è di creare degli spazi di discussione tra operatori regolatori nel campo della televisione, dei media, delle telecomunicazioni in diversi Paesi. Ci ritroviamo tutti ad affrontare problemi comuni che spesso sono stati già risolti più o meno bene in altre situazioni, per cui c’è un bisogno fortissimo di scambiare informazioni. È necessario avere un’occasione di discussione a livello internazionale. Questo è quanto, in sintesi, l’IIC cerca di fare.

 

 

Key4biz.  L’IIC ogni anno organizza diverse iniziative ma certamente va ricordato un appuntamento su tutti: la convention dell’associazione. Dove è prevista quest’anno e con quali ospiti?

 

Colasanti.  Il prossimo appuntamento è a Barcellona, il 18 e 19 ottobre 2010 ci sarà una partecipazione importante: il discorso d’apertura sarà tenuto dal commissario Neelie Kroes. Ci saranno poi un certo numero di partecipanti di ottimo livello, compreso il presidente dell’Ofcom e tanti tanti ospiti.

 

 

Key4biz.  Quali i temi?

 

Colasanti.  Quelli di cui si discute in questo momento, basta citare che la sessione di apertura sarà su “investimento e concorrenza”, ovvero le cose di cui abbiamo appena parlato. Spero che chiunque abbia un interesse possa iscriversi e partecipare alla Conferenza.

Guarda il video con l’intervista.

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