Italia
La riforma della Pubblica amministrazione va avanti e anzi, sarà incrementata nonostante le misure di contenimento previste dalla manovra che domani sarà votata al Senato. Ad affermarlo è il ministro Renato Brunetta, autore della riforma della PA (legge 150), in occasione della firma di un Protocollo d’intesa per l’ottimizzazione della produttività e la realizzazione di programmi di innovazione digitale con l’Inpdap.
“Ai poveri di spirito che dicono che la riforma Brunetta va al macero rispondo – ha affermato Brunetta, durante la visita alla sede centrale dell’Istituto – vedrete che cosa succederà, saranno le singole amministrazioni e i singoli dirigenti a realizzarla perché ne hanno bisogno”‘.
Il ministro ha quindi rilanciato la sfida di attuare la riforma “in una condizione più esaltante: aumentare la qualità e la quantità dei servizi con minori risorse. In un momento come questo, difficilissimo, in cui ci sono pochi soldi e per i prossimi tre anni non ci sarà il rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici, la riforma va incrementata”.
Brunetta ha, infatti, spiegato che a disposizione c’è una grande quantità di risorse “una massa salariale di 170 miliardi di euro che non è poco, la produttività sarà aumentata in maniera rilevante e il merito sarà premiato ridistribuendo la massa accessoria contenuta nei 170 miliardi di euro”.
Il ministro ha inoltre aggiunto che con il blocco degli stipendi “abbiamo semplicemente saltato un contratto che vale mediamente 6 miliardi di euro sui 170 miliardi erogati per pagare gli stipendi dei 3 milioni 650 mila dipendenti pubblici. Basta con questa vecchia impostazione che o ci sono i soldi in più, oppure le cose non possono funzionare -ha ribadito Brunetta- le cose possono funzionare meglio con le risorse esistenti’.
Ieri intanto presso il Ministero della Salute s’è tenuta una riunione per fare il punto sullo stato di attuazione della nuova procedura di trasmissione telematica dei certificati di malattia dei dipendenti pubblici e privati.
Dall’incontro è emerso che le Regioni che non si adegueranno alla nuova prassi dell’invio online di certificati di malattia perderanno i diritti ai premi previsti per legge.
Oltre al Ministero della Salute, hanno partecipato all’incontro rappresentanti sia di altre amministrazioni centrali competenti (Ministero dell`Economia e Ministero della Pubblica amministrazione e dell`Innovazione), sia delle Regioni e Province autonome. Nel corso della riunione sono state affrontate una serie di problematiche di ordine tecnico, le cui soluzioni – già individuate durante l`incontro – saranno attuate nei prossimi giorni.
Le amministrazioni centrali hanno inoltre ribadito che la piena realizzazione da parte delle singole Regioni di quanto previsto in materia di trasmissione online dei certificati di malattia costituisce elemento pregiudiziale per il conseguimento della premialità prevista dalla normativa vigente.