Italia
Il mercato delle telecomunicazioni sta perdendo terreno e per la fine dell’anno si prevede un calo dello 0,8%. Questo il dato che è emerso oggi dall’incontro tenutosi nella mattinata a Milano presso Confindustria Anie e organizzato dall’Associazione nazionale industrie informatica telecomunicazioni ed elettronica di consumo (federata in Confindustria Anie) e da European information technology observatory. “L’industria italiana dell’Ict tra crisi di mercato e nuovi paradigmi tecnologici” il nome dato al convegno che ha messo in evidenza dati e numeri sui quali diventa necessario focalizzare l’attenzione.
Mentre recupera la componente servizi per la quale si prevede un calo dello 0,5% nel 2010 e un rialzo dell’1,1% nel 2011, va peggio per gli investimenti in apparati che si prevede scendano del 2,4% nel 2010 e dell’1,1% nel prossimo anno.
Nel biennio 2008-2009, il settore aveva già perso 1.600 unità lavorative che, se si calcola l’indotto, è pari a 4mila posti di lavoro. Nello stesso lasso di tempo si è registrato un calo del 4% circa degli addetti alla Ricerca e allo Sviluppo.
La situazione oggi non appare tanto diversa da allora e i dati di mercato lo confermano. La componente industriale dell’Ict, infatti, in Italia a fine dell’anno 2009 contava 40.100 addetti per un fatturato aggregato di 9,2 miliardi di euro. Nel dettaglio per comparti, gli apparati e sistemi per comunicazioni detengono la quarta posizione all’interno dell’Unione Europea a 27 Stati per volume d’affari generato (8%), dopo Finlandia (41%), Germania (23%) e Francia (12%).
L’informatica, sempre secondo i dati ufficializzati nella nota congiunta Anie-Anitec-Eito, nel 2011 riprenderà a crescere anche in Italia (+1,1%) dopo la flessione registrata nel 2009 (-7,2%) e prevista per il 2010 (-3,0%). Le analisi confermano tuttavia l’ampliamento del gap di crescita dell’Italia rispetto alla media europea. In Europa infatti al lieve recupero dell’IT atteso per il 2010 (+0,2%) dovrebbe seguire un irrobustimento della ripresa nel 2011 (+3,5%).
Un nuovo arretramento nel 2011 è previsto per il mercato italiano dell’elettronica di consumo (-17,3%; -5,1% nel 2009 e -4,3% nel 2010). Nel 2009 il passaggio dal tradizionale segnale televisivo analogico alle tecnologie legate alla fruizione della TV digitale ha fornito parziale sostegno alla crescita di comparto – televisori (+17%) e decoder (+132%) – in controtendenza alle perdite che hanno interessato gran parte delle restanti categorie merceologiche.
In Europa le previsioni per il 2011 segnalano una ripresa per il mercato dell’ICT e dell’elettronica di consumo che si tradurrà in una crescita vicina all’1,3%. Tale ripresa sarà trainata dall’informatica (+3,5%) e dalle telecomunicazioni (+1,4%). Si conferma invece critica la situazione per l’elettronica di consumo, in sensibile calo di quantità e prezzi anche nel 2011 (-11,4%).