Finlandia
La Finlandia anticipa i dettami della Commissione europea e così come annunciato qualche mese fa, ha decretato che la connessione ad alta velocità ad internet “è un diritto civile che va garantito a tutti i cittadini“. Ad annunciarlo, il Ministero dei trasporti e delle Telecomunicazioni che ha anche precisato che il servizio garantito sarà, per il momento, di 1 mega al secondo. Il progetto pensato dal governo finlandese attraverso una legge ad hoc però, è ancora più ambizioso e conta, entro il 2015, di fornire sul 99% del territorio nazionale il cavo a fibra ottica da 100 Mbps.
Gli investimenti diretti nel settore della banda larga possono contribuire a rendere l’economia più competitiva sia attraverso l’accesso a internet a banda larga in grado di sbloccare i percorsi per trovare nuovi posti di lavoro, l’apprendimento di nuove competenze, l’individuazione di nuovi mercati e il taglio dei costi, e sia per quanto riguarda il mantenimento di posti di lavoro.
Secondo recenti studi, lo sviluppo della banda larga contribuirebbe alla reazione di circa un milione di posti di lavoro in Europa e alla crescita delle attività economiche per 850 miliardi di euro tra il 2006 e il 2015.
La banda larga ultra-veloce è dunque indispensabile per le imprese e per i servizi pubblici come scuole, ospedali e uffici governativi di una economia moderna.
Ma l’Italia, di tutto questo, non sembra accorgersi e scende sempre più in basso nelle classifiche mondiali: su una scala da 1 a 100, la qualità della banda larga italiana raggiunge a malapena il punteggio di 28,1, ben al di sotto di sotto del livello di performance necessario per garantire agli utenti un’esperienza di navigazione adeguata all’ampia offerta di servizi web, attuale e futura.
Il nostro Paese, secondo l’Index stilato pochi mesi fa dalle università di Oxford e Oviedo per conto di Cisco, si colloca al 38esimo posto su scala mondiale, molto lontano dalla leader della classifica, la Corea, che ha totalizzato 66 punti e ha detronizzato il Giappone, quest’anno al secondo posto con 64 punti.
Anche se allo stato attuale la qualità della banda larga è sufficiente per utilizzare al meglio i servizi disponibili, il problema si porrà nei prossimi anni, quando il traffico internet aumenterà in modo esponenziale, trainato dall’uso crescente di contenuti audiovisivi e delle varie forme di social networking, che saranno la struttura portante di tutte le future generazioni di applicazioni web.
In base ai dati contenuti nell’Italian Broadband Index – realizzato da Epitiro Technologies in partnership con Between – la copertura della banda larga ha raggiunto a metà 2009 nel nostro Paese il 96% dei clienti di rete fissa, con 6.400 comuni (su un totale di 8.101) totalmente coperti. Di fatto però, la copertura netta si attesta al 92%.
I tre quarti degli utenti a banda larga italiana si dichiarano, nell’insieme, soddisfatti della propria connessione, ma solo il 10% considera l’esperienza pienamente positiva: tra le problematiche maggiormente evidenziate, il prezzo eccessivo dei servizi e le difficoltà nel ricevere assistenza, ma anche la discrepanza tra le velocità pubblicizzate dagli operatori e le prestazioni effettive.
Secondo le ultime rivelazioni, aggiornate al 1 ottobre 2009, la velocità media di download dei collegamenti è pari a 3,9 Mbit/s, cioè circa il 45% della velocità massima pubblicizzata.