Copyright: guerra aperta ai pirati informatici. La Procura federale di New York sequestra nove siti internet

di Antonietta Bruno |

Europa


The Pirate Bay

Nove siti internet sono stati sottoposti a sequestro da parte delle forze dell’ordine americane, a margine di una vasta operazione di contrasto alla pirateria su internet.
I portali in questione, tra cui TVShack.net, PlanetMoviez.com, ThePirateCity.org e Video-Links.TV, offrivano agli utenti la possibilità di scaricare film, talvolta anche poche ore dopo l’uscita nei cinema, causando così gravi danni economici sia alle case cinematografiche che alle casse dello Stato.

 

Danni che si attestano, per quanto accertato dalla forze di polizia, a miliardi di dollari e quindi, a perdite pesantissime dell’economia degli Stati Uniti.
Nel corso dell’operazione, i funzionari che hanno lavorato in stretto contatto con l’ufficio del procuratore federale di New York Preet Bharara che ha organizzato l’operazione insieme all’agenzia delle dogane statunitensi, hanno anche sequestrato gli asset dei portali ed eseguito mandati di perquisizione in North Carolina, New Jersey, New York e Washington.

 

Un fenomeno questo della pirateria informatica, che non conosce limiti nonostante i frequenti controlli, le denunce e i sequestri di siti e software illegali. Nel 2009 ad esempio, l’uso di applicativi illegali è costato oltre 11 milioni di euro alle aziende europee finite nel mirino della Business Software Alliance: la principale organizzazione sostenitrice della proprietà intellettuale nel settore del software, operante in 80 Paesi, ha infatti lanciato più di 2.000 procedure per fare valere i diritti degli editori di software.
Dati che riflettono l’andamento della pirateria informatica a livello mondiale, passata dal 41 al 43%, soprattutto nei Paesi emergenti come Cina, Brasile e India, dove all’elevato tasso di sviluppo industriale corrisponde un altrettanto elevato tasso di illegalità e criminalità diffuse.

 

La stessa industria del videogame è sempre più nel mirino del netcrime organizzato, con l’Italia maglia nera in Europa. Il 20% dei videogiochi piratati nel continente, infatti, trova mercato nel nostro paese, sia come fonte del download, sia per diffusione. Un dato preoccupante per l’Aesvi, Associazione Editori Software Videoludico Italiana, nonostante l’Italia, con 1.128,9 miliardi di euro, sia il quinto mercato del videogioco in Europa, dopo Gran Bretagna, Francia, Germania, e Spagna.

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