Digitale terrestre. Tom Mockridge (Sky Italia): ‘Se ammessi al beauty contest, vinceremo’

di Alessandra Talarico |

Italia


Tom Mockridge

“Siamo in attesa della decisione della Commissione europea per capire se potremo partecipare al beauty contest per l’assegnazione delle frequenze del digitale. In caso di esito positivo, pensiamo di poterlo vincere”. Questo il commento dell’Ad di Sky Italia Tom Mockridge in merito al prossimo pronunciamento dell’Antitrust europeo sulla richiesta di anticipare a prima del 2012 l’ingresso di Sky sulla piattaforma digitale. “Credo – ha aggiunto – che si dovrà aspettare qualche mese sia per la decisione Ue sia per il beauty contest dell’Agcom”.

 

Sky Italia, la Pay Tv satellitare della News Corp di Rupert Murdoch, ha presentato stamani a Milano il conto degli investimenti fatti in Italia e il suo nuovo look, annunciando un programma di abbattimento dei costi per i clienti e le novità che caratterizzeranno l’offerta nei prossimi mesi, tra cui un canale interamente dedicato agli immigrati.

 

Sky Italia conta 4.700 abbonati. Nell’ultimo anno fiscale, Sky ha speso in Italia 1,86 miliardi di euro, il 74% dei propri investimenti complessivi, raggiungendo uno share medio sulla piattaforma dell’ 8,2%. Ammontano, quindi, a 1.160 milioni gli investimenti sostenuti da Sky nel 2010 nel prodotto audiovisivo italiano mentre 153 sono stati i milioni destinati alla produzione di programmi originali sulle sue reti. Oltre 100 i milioni investiti nel sistema cinematografico italiano e in produzioni locali.

Grazie ai risultati raggiunti, la società guidata da Tom Mockridge ha annunciato nuove promozioni per i clienti, tra cui l’offerta di un pacchetto premium (Calcio, Cinema o Sport) in abbinamento a due pacchetti Mondo (che comprendono la visione in HD) a 29 euro al mese e la vendita del decoder ‘My sky HD’ a 59 euro anziché 199 euro.

 

La penetrazione dell’HD tra gli abbonati Sky è di circa il 50%. Una percentuale che dovrebbe essere superata a breve. E proprio sull’alta definizione si è concentrato l’intervento dell’Ad di Sky Italia, che ha sottolineato come “…la promessa fatta lo scorso anno di avere sulla piattaforma 30 canali in alta definizione entro il 2010 è già stata ampiamente rispettata e sta per essere superata con molti mesi d’anticipo”.

“Dal primo di agosto – ha aggiunto – tutti i 12 canali che compongono il pacchetto cinema di Sky saranno in alta definizione, portando così a 35 il numero di canali in Hd disponibili per gli abbonati Sky”.

 

L’obiettivo di Sky Italia è di raggiungere 50 canali in HD entro la fine del 2011. Target che, come ha sottolineato Mockridge, richiede ingenti investimenti, che Sky Italia non fa però ricadere sui clienti come avviene in molti altri Paesi.

“In Italia Sky comprende l’HD nel pacchetto offerta con un grande investimento aziendale. Saremo lieti – ha aggiunto – se anche altre Tv italiane investissero in HD, visto che in fondo i contribuenti pagano le tasse per questo”.

 

“Investiamo in Italia e continueremo a crescere senza sussidi. Penso che altre aziende dovrebbero investire ed essere agevolate a farlo – ha detto ancora Mockridge –  Ormai sappiamo che in periodi di recessione la Pay tv è in crescita perché la gente cerca l’intrattenimento di qualità in casa”.

 

L’Ad della divisione italiana si è quindi detto ottimista sulla crescita delle vendite nel trimestre, sottolineando che la nuova strategia – che implica un investimento di 750 milioni di euro“…punta a fare diventare Sky un’azienda migliore per i nostri clienti e un’azienda che cresce. Abbiamo buoni segnali dai mondiali. Siamo molto felici e riporteremo buoni numeri”.

 

Stamani, Sky Italia ha presentato anche il nuovo logo ‘Liberi di…’ e Mockridge, imbeccato dalla stampa, ha parlato anche di intercettazioni, definendo “sbagliata” la legge, affermando che la società si batterà contro le proposte del Governo con ogni mezzo: “…se il direttore di Sky Tg24, Emilio Carelli andrà in carcere sono pronto ad andarci con lui”, ha affermato Mockridge.

“Sky Italia è un’azienda che opera in base alle regole del Paese in cui si trova, ma qualsiasi legge imbavagli la comunicazione, minacci gli editori e preveda la galera per i giornalisti è sbagliata e costituisce un attacco alla libertà di informazione. Siamo nati da un piccolo giornale dell’Australia e le news sono una componente fondamentale della nostra filosofia aziendale”, ha concluso.

 

 

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