Tv Digitale: Le emittenti locali criticano la decisione dell’Agcom sul piano frequenze e annunciano ricorsi al Tar

di Antonietta Bruno |

Italia


Piano Frequenze

A venti giorni dall’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni del Piano nazionale di assegnazione delle frequenze televisive (PNAF) per il digitale terrestre, le televisioni locali prendono posizione e  annunciano una battaglia che potrebbe finire, al momento dell’emanazione formale del provvedimento, dinnanzi al Tribunale amministrativo regionale.

 

A renderlo noto, il periodico di Aeranti-Corallo ‘Teleradiofax’ che riportando il malcontento generale scrive “il piano delle frequenze penalizza l’emittenza televisiva locale in quanto riduce le risorse radioelettriche a disposizione della stessa rispetto alla pianificazione adottata nelle sei aree già digitalizzate. Inoltre, non rispetta, sotto il profilo qualitativo, la riserva di almeno un terzo delle frequenze per le tv locali che avranno, a questo punto, interesse a proporre ricorso al Tar del Lazio per chiederne l’annullamento“.

 

Una revoca necessaria, secondo i diretti interessati che già in precedenza avevano propone all’Agcom la possibilità di usufruire di dieci numerazioni per le tv locali subito dopo quelle delle reti nazionali analogiche. Stessa adozione anche per quanto riguarda gli archi 101-200 e 201-300 e un settimo arco di numerazione (601-700) da assegnare alle ulteriori offerte delle emittenti locali.

Proposta questa, che l’Agcom non ha inteso prendere in considerazione sostenendo, così come spiegato nella nota diramata lo scorso 3 giugno a firma del presidente Agcom Corrado Calabrò che “il Piano di assegnazione delle frequenze è un adempimento caratterizzante e fondante dell’attività dell’Agcom” e che “è stato adottato dopo un’approfondita consultazione che ha coinvolto tutti i soggetti interessati e a seguito di un confronto con il ministero per lo Sviluppo Economico, al quale spettano le attività di coordinamento delle frequenze in sede internazionale”.

 

Per Calabrò, dunque, l’approvazione del Piano rappresenta “un passaggio ineludibile che l’Autorità, in linea con il suo ruolo istituzionale, ha portato a compimento in piena autonomia tecnica ed è dotato della necessaria flessibilità per rispondere alle esigenze attuali e ai futuri sviluppi tecnologici. Inoltre, al fine di garantire il massimo pluralismo e di favorire un uso efficiente ed effettivo delle frequenze, la pianificazione di dettaglio avverrà attraverso la convocazione di appositi tavoli tecnici, anche per assicurare continuità a quanto avvenuto regioni che hanno già effettuato il passaggio al digitale terrestre”.

 

Tutto questo però non basta e le emittenti televisive locali, da sempre critiche verso l’autorità garante, pare si stiano già attrezzando per impugnare la recente assegnazione di alcune frequenze operata il 9 febbraio dal Ministero a favore di una rete nazionale, prima dell’adozione del piano e in contrasto con il vincolo di realizzabilità di sole reti Sfn.

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