Italia
Una giornata fitta di avvenimenti per il dibattito sul futuro delle telecomunicazioni italiane.
Si è aperto oggi al ministero dello Sviluppo il tavolo di confronto con gli operatori telefonici per lo sviluppo della NGN. Dal tavolo, cui partecipa anche 3 Italia, sono stati esclusi gli operatori ‘medi’, che nei giorni scorsi avevano scritto al sottosegretario Paolo Romani per chiedere di essere invitati all’incontro. I vertici sindacali (Slc/Cgil, Fistel/Cisl, Uilcom/Uil) e aziendali (Asstel) si sono incontrati, intanto, per confrontarsi sugli scenari delle tlc e dell’ICT e individuare azioni comuni per il rilancio del settore, gravato dalla riduzione dei ricavi e dalla compressione dei margini.
Sindacati e industria hanno richiamato il Governo e le Autorità a fare della banda larga una priorità per consentire un nuovo incremento del peso del settore sul PIL e, di conseguenza, il recupero di efficienza e produttività dell’intero sistema economico, attraverso lo sviluppo di servizi innovativi su internet anche a pagamento e una tempestiva azione di regolamentazione a favore dello sviluppo della rete.
Sul fronte dell’industria si registra però il malcontento di Infracom, Unidata, MC-link, Aemcom, Enter, Brennercom, Cdlan, Estracom e KPNQwest Italia, che avevano chiesto ai competitor e alle autorità di poter partecipare alla realizzazione della rete in fibra fin dalle sue fasi progettuali, quindi partendo dall’incontro odierno al ministero rappresentato da Romani.
La joint venture formata dagli operatori ‘medi’, si legge in una nota, “…non è stata invitata al tavolo odierno di confronto sulla banda larga indetto dal Viceministro con delega alle Comunicazioni, Paolo Romani, nonostante fosse stata evidenziata la necessità di coinvolgere nel progetto anche le medie imprese attive nelle telecomunicazioni”.
“Si auspica – aggiungono – l’apertura del dibattito su questo grande tema di sviluppo delle infrastrutture in Italia anche tenendo in considerazione le medie imprese: realtà, anche di eccellenza, che hanno già sviluppato con propri investimenti reti a banda larga di alta qualità nei rispettivi territori, spesso laddove c’era digital divide”.
In tema di infrastrutture digitali, quindi, l’europarlamentare della Lega Nord, Matteo Salvini ha scritto oggi al Commissario Ue per l’agenda digitale Neelie Kroes, per sostenere l’importanza della dimensione geografica nell’ambito dello sviluppo delle telecomunicazioni.
Nella lettera, Salvini sostiene che “il successo dell’agenda digitale dipende, sostanzialmente dall’attuazione delle azioni che gli Stati membri metteranno in atto per permettere una rapida realizzazione delle infrastrutture”.
In tal senso, prosegue Salvini, “l’intervento dei regolatori nazionali dovrebbe prendere in considerazione le caratteristiche regionali del mercato per adattarsi meglio al raggiungimento degli obiettivi definiti al livello Ue”.
Secondo l’eurodeputato “l’indirizzo di policy europeo dovrebbe essere definito in modo tale da riconoscere che il controllo del mercato garantisca un più alto grado di flessibilità, in particolare quando gli elementi geografici del mercato richiedano una regolazione del mercato meno intrusiva, in accordo con il principio di proporzionalità”.
Il deputato del Carroccio sottolinea quindi come tale iniziativa sia anche indirizzata a sensibilizzare l’Unione Europea sull’importanza del livello micro nell’implementazione delle istanze provenienti da Bruxelles: “la dimensione regionale e il ruolo delle autorità regionali – conclude Salvini – dovrebbe essere anche sostenuto e incoraggiato dalle politiche europee”.
Si apprende intanto che il Consiglio dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha oggi ascoltato la relazione del prof. Francesco Vatalaro, presidente del Comitato NGN Italia.
Il Consiglio ha invitato il prof. Vatalaro a proseguire nel lavoro di formalizzazione delle linee guida sulle opzioni tecnologiche per lo sviluppo delle reti NGN.