Italia
Era già nell’aria ma da poche ore Enrico Mentana, dopo avere raggiunto l’accordo con la rete di proprietà di Telecom Italia, è ufficialmente il nuovo direttore delle news di La7. Ci riprova il giornalista italiano, dopo la sua prima avventura nella direzione del Tg5 chiusa l’11 novembre del 2004. Un’assenza durata sei anni e sottolineata dallo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, a detta dello stesso giornalista riccioluto, aveva espresso parere favorevole ad un suo ‘ritorno in patria’. Cosa che non è avvenuta poiché le offerte della rete Telecom sono risultate essere più allettanti rispetto a quelle della vecchia ammiraglia. “Da Mediaset – ha detto Mentana – dal punto di vista economico sono arrivate delle proposte molto competitive e anche il premier mi ha detto ‘a me piacerebbe che tu tornassi ma non voglio interferire’. Ma tornare a Mediaset avrebbe voluto dire tornare nella foto di gruppo. Qui invece c’è una missione precisa. La sfida è aperta e mi piace“.
La passione prima di tutto, dunque. Povera ma bella La7 per Mentana che in questo gioco di incarichi, ha scelto il confronto e il termine ‘follia’ per spiegare le ragione che l’ha indotto a percorrere una nuova ma alquanto difficile strada. “Dieci anni fa – ha raccontato il giornalista – io, Lerner e Fazio ci incontrammo perché sognavamo di fare questa cosa del terzo polo. Forse i tempi non erano maturi. Ora ho raccolto la sfida perché la cosa più bella che si possa fare è fare ciò che piace. A noi spetterà il compito più esaltante: sfornare notizie tutti i giorni, fare informazione senza sovrastrutture; farò il tg col solo pensiero di fare notizie. Questo è quello che sogno e ci metterò tutta l’umiltà del caso”.
“Non stiamo fondando un tg – ha chiarito – c’è una redazione che non cambierà ma già il solo fatto che diciamo di voler fare del nostro meglio spingerà gli altri ad essere più competitivi. Magari per ora sarà una competizione amichevole, ma da settembre lo sarà un po’ meno“.
Le cose da fare però ci sono e sono tante. E anche in questo Mentana si è espresso. “Tra le prime cose da fare c’è l’uscita dalla logica di difficoltà” e quindi, per i giornalisti della redazione che andrà a dirigere e che attualmente lavorano con contratti di solidarietà, cercherà con i fatti di “convincere l’azienda a dare piena propulsione alla redazione”.
Prima di lui però, già il vicepresidente di Telecom Italia Media, Giovanni Stella, aveva ricordato che si era arrivati a questi tipi di contratti dopo “un negoziato andato avanti per mesi” e che si tratta comunque di una situazione che “non dipende dal fatto che il direttore sia il signor A o il signor B, quanto dal fatto che nell’organizzazione del lavoro delle testate giornalistiche erano stati individuati degli esuberi”.
L’auspicio ora, è che le cose possano pian piano cambiare. Intanto, qualche importante elemento di novità si registra sul versante pubblicitario. Una crescita ‘quasi a doppia cifra’ è quella che Cairo editore per La7 è riuscito a realizzare in questi primi mesi dell’anno 2010.
Il dato, è stato riportato a margine della presentazione dei palinsesti della rete di Telecom Italia da Umberto Cairo che nell’occasione ha sottolineato come la tendenza del 2010 registra rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del 7,5% a fronte di un mercato calato del 10%. In particolare, Cairo ha spiegato che la raccolta per La7 è cresciuta tra il 2 e il 3% nel primo trimestre del 2010 e “quasi a due cifre” nei mesi successivi.
Altro elemento di grande soddisfazione per Cairo è poi il “buon riscontro” ottenuto da La7d, il nuovo canale del digitale terrestre lanciato nei mesi scorsi dal gruppo.