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“La privacy dei cittadini è uno dei pilastri della Carta europea dei diritti, così come la libertà di informazione. Ed è in questo spirito, ad esempio, che pur nella lotta al terrorismo le direttive europee consentono la custodia temporale dei dati sul traffico telefonico ma non si riferiscono al trattenimento del contenuto delle telefonate: materia, questa, disciplinata a livello nazionale“.
Con queste parole il ministro degli Esteri Franco Frattini replica alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dalla responsabile europea per la Giustizia, Viviane Reding. La vicepresidente Reding, intervenuta sulla questione del disegno di legge sulle intercettazioni, meglio noto come ‘Legge Bavaglio‘ già passato al Senato con voto favorevole e in via di discussione alla Camera e che prima che diventi legge dello Stato dovrà sostenere anche ‘l’esame’ della Commissione europea per la verifica del rispetto delle norme comunitarie sulla libertà di stampa e sulla privacy e conservazione dei dati, aveva annunciato che non era ancora il momento di esprimersi in merito.
“E‘ presto manifestare le nostre idee su progetti che non sono ancora legge – aveva detto la Reding – ma quando questo approvato e la proposta diventerà dettame dello Stato, noi lo analizzeremo a fondo tenendo presente che la Commissione difende sempre la libertà dei media e di informazione che sono valori fondamentali per la Ue. E’ chiaro però – aveva aggiunto ancora – che nel mio ruolo di commissario Ue alla Giustizia, seguirò con attenzione l’evoluzione del caso nel resto del processo legislativo. E quando verrà adottato darò mandato ai miei ispettori di verificare se sia di competenza europea e se ci siano implicazioni di diritto comunitario“.
Sul disegno di legge proposto dal Governo Berlusconi già lo scorso anno, poi accantonato e ora ripreso per impedire giornali, tv ed editori di libri la pubblicazione delle intercettazioni al centro di procedimenti giudiziari e dare meno strumenti in mano alla magistratura per proteggere la collettività dal crimine e dall’insicurezza quotidiana, il commissario Reding, nel suo intervento con la stampa, oltre ad annunciare che nel prossimo autunno sarà pronto un primo rapporto sulla revisione della direttiva che “presterà attenzione affinché si bilanci l’obiettivo tra la lotta alla criminalità e al terrorismo e il diritto dei cittadini alla privacy e alla protezione dei loro dati personali“, aveva ancora ricordato “l’alto valore simbolico della Carta europea sulla libertà di stampa che contiene i principi di base che i governi devono necessariamente rispettare quando hanno a che fare con i giornalisti. Tra questi, il divieto di censurare, il libero accesso alle fonti e la libertà di trovare e pubblicare le notizie”.
“Il Vicepresidente Reding – ha aggiunto Frattini in merito alle dichiarazioni della responsabile europea – sa bene, perché ha ereditato una parte del mio portafoglio nella Commissione, che la privacy dei cittadini è uno dei pilastri della Carta europea dei diritti proprio come lo è la libertà di informazione” .
“Nella lotta al terrorismo – ha puntualizzato ancora il ministro – le direttive europee consentono la custodia temporale dei dati sul traffico telefonico ma non si riferiscono al trattenimento del contenuto delle telefonate. Materia questa, disciplinata a livello nazionale. Sarebbe un grande contributo da parte della Commissione Europea, la pubblicazione di uno studio comparato sulla legislazione degli Stati membri, che possa evidenziare se e come in altri Stati è permessa la pubblicazione sui giornali del contenuto di intercettazioni telefoniche, anche durante la fase non pubblica del procedimento, e anche in riferimento a persone e fatti che sono estranei alla rilevanza penale”.