All Digital: 900 le sale digitali entro la fine dell’anno. Cinema satellitare e live 3D in aiuto delle piccole sale

di Antonietta Bruno |

Italia


Cinema digitale

Tanti gli argomenti che hanno caratterizzato la tre giorni di Vicenza. Tanti e tutti interessanti ad arricchire la fiera internazione di All Digital dedicata dal 17 al 19 giungo scorso allo switch-off del Nordest e che ha riguardato, tra l’altro, anche il settore cinematografico. Ad introdurre i lavori del convegno a tema, Raffaele Barberio di Key4biz seguito da Gianni Celata del dipartimento ICT e Audiovisivi de La Sapienza – Università di Roma.Dal digital cinema al cinema on the space‘ il titolo della ricerca condotta dal Cattid (laboratorio multimediale università di Roma) per fare il punto sulla digitalizzazione della filiera cinematografica e a evidenziarne i vantaggi. Maggiori economie di scala e di piattaforma; privilegi sulla struttura e sul livello dei costi e benefici per l’industria e il consumatore quelli più rilevanti, e che favoriranno entro la fine del 2010, alla digitalizzazione di circa 900 sale cinematografiche sulle oltre 4.000 che in Italia verranno digitalizzate per l’effetto traino 3D.

 

In questo ‘gioco’, anche il satellite ha il suo ruolo e permetterà di arricchire l’offerta delle sale periferiche e di città. “L’avere perso molte sale di città negli ultimi quattro anni – ha detto Celata – ha comportato un ammanco di 20 milioni di euro nei botteghini. Per questo, la programmazione a palinsesto diventa ora decisiva soprattutto per le monosale. Grazie alla tecnologia satellitare verranno ottimizzati i costi della logistica e la possibilità di trasmettere gli eventi live“.

 

Tra gli speaker hanno riportato la loro esperienza sul campo, Roberto Perpignani, presidente della Federazione italiana delle associazioni delle professioni del cinema e dell’audiovisivo (Fidac), Gianantonio Furlan imprenditore del cinema nonché amministratore delegato del Cinecity di Limena, Enrico di Mambro dell’associazione generale Italiana Spettacoli, Donald Ranvaud direttore Relazioni Internazionali di Rain Network, Marta Bifano di Loups Garoux Produzioni e Monica Straniero in rappresentanza della Direzione Cinema del Ministero dei Beni Culturali.

A testimoniare i grandi passi avanti fatti nelle trasmissioni live 3D nei cinema digitali, Walter Munarini di Open Sky. “Un’esperienza nuova da vivere in sala, un passaggio fondamentale per il cinema che anche grazie al satellite si trasforma in centro multimediale in grado di costruire dei palinsesti e proporre eventi dal vivo“.

 

Dal cinema digitale, si è passato poi al problema delle antenne. L’imminente spegnimento del segnale analogico, ha interessato anche questo con la trattazione di tematiche che vanno a braccetto con il cammino verso la digitalizzazione del segnale terrestre. Tema di grande attualità, affrontato per l’occasione da Sebastiano Trigila della Fondazione Ugo Bordoni, che ha analizzato i ruoli del Ministero dello Sviluppo Economico, mentre i rappresentanti regionali del Cnid Angelo Tabaro (Veneto), Gianluca Mazzini (Emilia Romagna) e Guido Baggi (Fvg) hanno affrontato le questioni legate  ai problemi infrastrutturali, tecnici e geografici posti dalla rivoluzione digitale.

Secondo il Cnid la comunicazione al cittadino resta tra le azioni da intraprendere per agevolare il passaggio epocale che deve essere colto anche come opportunità per razionalizzare e migliorare le infrastrutture e l’utilizzo delle frequenze. Preoccupazione è stata espressa invece da Roberto Pellegrini, intervenuto in qualità di presidente del Coordinamento Nazionale dei Presidenti CoReCom, per quanto riguarda il futuro dell’emittenza locale. Su questa stessa linea ha parlato anche Fabrizio Berrini, segretario generale di Aeranti che vede nel piano nazionale delle frequenze sempre più spazio per le emittenti nazionali a scapito delle locali, e non esclude decise iniziative di contrasto delle piccole emittenti una volta che il Piano sarà pubblicato.

 

L’aspetto dinamico del cambiamento nel passaggio al segnale numerico, durante la manifestazione vicentina, è stato sottolineato da Francesco De Domenico, presidente di Rai Way, che ha evidenziato come ancora una volta la televisione sia uno dei maggiori driver dello sviluppo economico nel mercato della tecnologia, e da Luca Balestrieri di DgTvi che ha messo in primo piano le variazioni degli ascolti a favore dei canali specializzati del digitale terrestre nelle regioni ‘All digital’ a spese di quelli generalisti, per dimostrare come la nuova tecnologia venga incontro a una domanda già presente nell’utenza.

 

‘Antenne televisive condominiali centralizzate’, e stato poi l’altro tema nodale della tre giorni di Vicenza. Tema importante organizzato da Eutelsat, Rai e Anaci e interamente dedicato agli addetti ad antennisti e amministratori condominiali. “Gli impianti centralizzati devono essere impianti neutri, non devono creare discriminazione fra antenne e prese. Fino ad oggi il segnale analogico ha tollerato alcune situazioni critiche – ha commentato Valerio Santoro della Divisione Strategie Tecnologiche Rai – ma il digitale è un segnale che non perdona più niente, ha una grande qualità che dipende dalla modulazione nella tecnologie di trasmissione“.

L’interattività sarà parte essenziale dei servizi forniti dagli enti pubblici e quindi una notevole qualità che nella maggior parte degli impianti italiani non esiste – afferma Marcello Bologni di Iplab – in questo momento è importante predisporre il tipo di distribuzioni che dovranno servire diversi tipi di contenuti”. “Il fatto di avere un ottimo impianto che gestisce il digitale – aggiunge Tonio Di Stefano, responsabile tecnico di Rai e Tivù – non garantisce nulla in fase di switch off. Le frequenze verranno riassegnate e saranno necessari degli interventi“.

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