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Si chiamerà Newspass il nuovo sistema per la lettura a pagamento dei giornali online che Google News potrebbe immettere sul mercato già entro la fine dell’anno. Il sistema di single sign-on prevede l’autenticazione degli utenti tramite Google Account, un’operazione indispensabile per consentire loro di acquistare le news, con procedure semplificate, da qualsiasi pc, tablet o smartphone, e agli editori di usare un’unica piattaforma per monetizzare i contenuti. La notizia, al momento non confermata ufficialmente da Google, è stata anticipata da ‘Repubblica.it‘.
Già lo scorso anno, Google aveva lanciato la soluzione ‘First Click Free’ per consentire alle testate di obbligare i lettori a identificarsi e a pagare un diritto d’accesso nel caso della lettura di più di cinque articoli al giorno, successivamente ai quali sarebbe scattata la registrazione con login e password con tanto di paywall. Il sistema era giunto in risposta alle pressioni del magnate dell’editoria Rupert Murdoch, secondo cui le aziende giornalistiche devono riuscire a persuadere i lettori a pagare per fruire dei contenuti online se vogliono sopravvivere nell’era digitale. Murdoch aveva criticato duramente gli aggregatori di news online come Google News o Yahoo news, che ‘rubano’ contenuti di qualità e li rendono fruibili gratis. Il tycoon dell’editoria aveva sottolineato che “…c’è chi pensa di avere il diritto di prendere i nostri contenuti e usarli per i propri scopi senza contribuire neanche con un centesimo alla produzione dei medesimi. Qualcuno riscrive, a volte senza neanche citare la fonte, gli articoli di giornalisti illustri e costosi che hanno investito giorni, settimane o addirittura mesi per realizzare l’articolo, e tutto con la scusa logora dell'”utilizzo equo”. Questa gente non sta investendo in giornalismo, sta mangiando alle spalle della fatica e degli investimenti di altri. E appropriarsi indebitamente quasi in toto dei nostri articoli non è un “utilizzo corretto”. Per dirla senza giri di parole, è un furto”.
Il nuovo piano pensato da Google, questa volta, dovrebbe tenere più in considerazione anche i diritti degli editori con una remunerazione che va dall’abbonamento mensile al pagamento per i singoli contenuti, il tutto applicabile tanto alle fotografie quanto agli articoli o a tracce audio. Questo, anche in risposta alle polemiche scatenate dagli editori italiani, che per primi avevano sporto una denuncia della FIEG per avere riconosciuto un premio maggiore per quanto portato sul motore di ricerca grazie ai propri contenuti, inducendo l’Antitrust ad aprire un’istruttoria.
Secondo gli editori, Google News Italia, utilizzando parzialmente il prodotto dei singoli editori online, avrebbe avuto un impatto negativo sulla capacità degli editori online di attrarre utenti e investimenti pubblicitari sulle proprie homepage. Gli editori italiani, che non ottengono alcuna forma di remunerazione diretta per l’utilizzo dei propri contenuti su Google News, non avrebbero inoltre la possibilità di scegliere se includere o meno le notizie pubblicate sui propri siti internet sul portale stesso: Google renderebbe infatti possibile ad un editore di non apparire su Google News, ma ciò comporterebbe l’esclusione dei contenuti dell’editore dal motore di ricerca della stessa Google.
Altra novità non confermata, ma neppure smentita, sarebbe quella che Google si starebbe attivando per contattare le imprese editoriali e con loro vagliare la disponibilità a partecipare alla sperimentazione. Prova, che al di là dell’iniziativa del motore di ricerca Google, si sta apprestando a compiere anche il Gruppo de ‘Il Sole 24Ore‘ con la prima produzione sul proprio sito, di un paywall che limita a 20 articoli mensili l’accesso alle pagine della testata.