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Rapporto Csit: ecco nel dettaglio i numeri del mercato eContent italiano

Italia


È stato presentato questa mattina a Roma il Rapporto eContent di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, che ha analizzato il settore dei contenuti digitali, ovvero la produzione e fruizione online di news, cultura, video, film, musica, intrattenimento, pubblicità, una grande risorsa che il nostro Paese potrebbe sfruttare per diventare leader nel mondo.

Ecco nel dettaglio, i numeri del Rapporto:

 

Gli italiani online: +14,2%, in crescita i navigatori over 55

Sostenuti dal processo di switch off al Digitale Terrestre, i servizi televisivi a pagamento sono diffusi in oltre il 40% delle famiglie italiane.

Le connessioni ad Internet in banda larga da casa su rete fissa sono diffuse in oltre 10 milioni di famiglie.

Si segnala una significativa crescita del numero degli utenti internet: a febbraio 2010 il totale di coloro che dichiarano di essere connessi (a casa o al lavoro su linea fissa) supera quota 33 milioni (+14,2%). Gli utenti attivi nel mese sfiorano i 23 milioni (+13%) mentre internet viene usato quotidianamente da una media di 11,8 milioni di persone (+17%). Il profilo dell’utente quotidiano di internet ha un’età prevalentemente compresa tra i 25 e i 54 anni (68% delle persone attive nel giorno medio), ed è principalmente di sesso maschile (57%).

Il fenomeno più rilevante di questi ultimi mesi è la crescita dei navigatori over 55 (+28%, con punte del 65% per gli over 74) che trovano sempre maggiori servizi utili (eBanking ad esempio) in rete.

Le donne: sono il 43% degli utenti attivi nel giorno medio, ma solo nelle classi di età più avanzate; la differenza è quasi irrilevante tra i 18 e i 34 anni, mentre tra gli adolescenti (11-17 anni) il divario di genere addirittura si inverte: le adolescenti connesse quotidianamente a internet sono più numerose dei loro coetanei maschi.

Il divario geografico evidenzia un certo ritardo del Mezzogiorno: la percentuale di utenti attivi quotidianamente connessi al Sud è appena del 18,4% sul totale della popolazione dell’area, contro il 25% circa che si registra nel Nord-Ovest e il 22% del Nord-Est e del Centro. Il ritardo tra Nord-Ovest e Mezzogiorno cresce fino a superare i 10 punti percentuali (37,6% vs 47,8%) se si considerano gli utenti attivi nel mese.

Un forte fattore di sviluppo alla penetrazione di internet è venuto negli ultimi 2 anni dalla diffusione di strumenti per collegarsi ad internet tramite rete mobile. Secondo i dati diffusi dalla Commissione Europea nel 2009 l’Italia è il secondo Paese in Europa per numero di dispositivi (oltre 30 milioni) dedicati all’utilizzo dell’internet mobile.

 

Le stime per il biennio 2010-2011: 7,3 miliardi (12% annuo)

Si prevede una crescita dei Contenuti Digitali ad un tasso superiore al 12% annuo, che porterà il mercato a 7,3 miliardi di euro annui, grazie ai nuovi modelli di business a pagamento che si affermeranno nel mondo dell’editoria e nel mercato Video, trascinati, rispettivamente, il primo dalla diffusione di nuove tecnologie mobili quali l’i-Pad, e il secondo dal completamento del processo di switch over alla televisione digitale terrestre.

Proseguirà ad un ritmo pressoché costante la crescita della Musica digitale e dei Giochi on-line, mentre si prevede una ripresa del mercato dei contenuti su Mobile sull’onda del nuovo modello degli Application Store lanciati dai principali operatori. Ancora ridotto, ma con elevati tassi di crescita (400%) risulta il mercato degli eBook.

Anche la pubblicità digitale, che si avvicinerà nel 2011 a 1,3 mld. di euro annui di raccolta, risentirà positivamente dell’affermazione di nuovi modelli di business, specie nel segmento mobile, dove l’avvento delle “applications” porterà agli utenti nuovi servizi a valore aggiunto finanziati dal marketing.

Il totale dei contenuti a pagamento supererà nel 2011 i 6 miliardi di euro.

 

Negativa la previsione sull’andamento degli investimenti nella digitalizzazione dei Contenuti Pubblici che scenderanno a 43 milioni di euro. In calo i Beni culturali e il Turismo. Aspettative – per ora solo potenziali – di crescita si nutrono per il settore scolastico. Fondamentale sarà aprire il mercato delle banche dati pubbliche ai privati in modo da creare nuovi servizi a valore aggiunto per i cittadini.

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