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Fujitsu e Toshiba sono nelle fasi finali di una trattativa che dovrebbe sfociare nella fusione delle attività mobili e nella creazione del secondo maggiore produttore giapponese di telefonini.
L’accordo, secondo quanto riferito dal quotidiano giapponese Nikkei, permetterebbe alle due società di condividere i crescenti costi relativi alla produzione di smartphone nel mercato giapponese, tecnologicamente molto avanzato, ma anche molto concorrenziale.
L’unione delle attività mobili dovrebbe inoltre consentire alle due società di espandersi oltreoceano, dove i produttori giapponesi non sono ancora riuscviti a ritagliarsi uno spazio significativo.
Nulla di definitivo è ancora stato deciso, ma secondo le indiscrezioni Fujitsu dovrebbe controllare una quota di maggioranza nella joint venture, che dovrebbe essere operativa entro la fine dell’anno.
La mossa di Fujitsu e Toshiba segue un altro importante merger concluso in Giappone nei mesi scorsi con l’unione di Nec, Hitachi e Casio, realizzato proprio per consentire ai tre gruppi di espandere la loro presenza sia sul mercato domestico che a livello globale e di ottenere tempo importanti sinergie in diversi campi, dall’espansione delle vendite al servizio clienti.
Casio e Hitachi avevano già creato la Casio Hitachi Mobile Communications (CHMC) nel 2004, che fornisce cellulari CDMA a KDDI e SoftBank Mobile in Giappone, a Verizon Wireless negli Stati Uniti e a LG in Corea.
NEC, a sua volta, sviluppa e produce terminali mobili basati su diverse piattaforme (WCDMA, LTE e Linux) per NTT DoCoMo e SoftBank Mobile.
Anche Fujitsu produce cellulari per NTT DoCoMo – il maggiore operatore giapponese – mentre Toshiba si occupa della fornitura device per KDDI.