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“Anche le fiction per il web diventano business promettente”. Ad affermarlo, la nuova rivista di LombardiaFilmCommission “Oltre la siepe“. Il periodico, curato da Andrea Materia su incarico del presidente Alberto Contri e nato lo scorso mese di aprile allo scopo di attenzionare la collettività sul tema dell’innovazione audiovisiva, in questo secondo numero rivela i successi ottenuti durante la cerimonia longelina, peraltro caratterizzata da forti polemiche sulle nudità, dagli Streamys Awards.
Nati per premiare le eccellenze nella produzione di web show e web fiction, gli streamys, nel proscenio dell’entertaiment web-based, hanno assunto grande rilevanza. Prova ne è la fortunata produzione web serial ‘The Banner Way’ premiata sia come miglior serie drammatica che come miglior regia di serie drammatica. Altro vincitore del ‘palinsesto’ del portale Sony, così come riportato dalla prestigiosa rivista italiana, ‘Back on topps’ trionfatore della stagione per essere stato classificato come miglior serie di intrattenimento Brabdizzato.
E dagli oscar alla guerra degli ascolti e al lancio sul mercato mondiale, dell’iPad. Altro tema caldo che Alberto Contri e i suoi, affrontano riportando le stime del contatore di Chitika Labs (a mezzanotte del 20 Aprile 2010 erano stati venduti 833.443 iPad Wi-Fi negli Stati Uniti) comparandoli poi con quelli che hanno caratterizzato l’entrata in circolazione degli iPhone in Italia attestatisi, a due anni e mezzo del lancio, a 85 milioni di prodotti venduti.
Numeri e dati a evidenziare il proseguo della nuova era tecnologica fatta di strumenti sempre più sofisticati e all’avanguardia, ma anche e soprattutto, di ‘guerre’ tra i colossi del settore. A tal proposito, non ultima quella contro l’iPad lanciata da Asus pronta a produrre l’iPad killer ‘EeePad‘. Nuovo, più completo e, soprattutto, meno costoso.
L’iPad però, sembra al momento non accusare le spallate avversarie e sempre secondo la rivista ‘Oltre la siepe’, con la sitcom ‘Modern Family’, si aggiudica addirittura il primato di ascolti. CBS Interactive Music Group, infatti, pare stia lanciando l’applicazione gratuita Radio.com che consentirà di accedere, via iPad appunto, a 550 stazioni musicali in streaming audio e 30 canali all news dal network di CBS Radio e da partner come Yahoo Music.
Rimanendo in tema, ampio spazio anche ai ‘danni’ del web e ai malfattori che si nascondono dietro la rete. Una delle tristi realtà che le pagine delle rivista lombarda racconta tra le sue pagine, è infatti quella dei produttori di video hardcore. ‘Oltre la siepe’ nel suo servizio, si riferisce però “ai leader storici del web video a pagamento su sottoscrizione, Vivid e AEBN in testa, e non alle piattaforme di porno-sharing ad accesso gratuito stile Tube8 o Pornhub; nate sulla falsariga di YouTube e in continua crescita di visitatori a sbafo queste realtà tipicamente 2.0 faticano ancora a individuare un modello di business solido“.
E se di nuove tecnologie e innovazioni audiovisive si parla, di certo non si può tenere fuori dai giochi la Repubblica Popolare cinese che nel 2009, per quanto riguarda i contenuti in streaming, raggiunge l’apice della ‘classifica mondiale’. secondo i dati forniti da Analysus International, la Cina supera di oltre la metà l’anno precedente attestando in ben 384 milioni il numero degli internauti mandarini che guardano video online.
Dati soddisfacenti anche per quanto riguarda la fruizione di video gestita da applicazioni P2P e che di fatto, ribalterebbero in positivo, per quanto riguarda gli eventi sportivi, con particolare riguardo le Olimpiadi di Pechino, le sorti della P2PTv in Cina.
Argomenti vari e dettagliati quelli affrontati dalla rivista di Contri, che in questo contesto, non poteva non affrontare ancora e tra l’altro, il delicato tema dei videportali in streaming alla “occidentale”. Tudou e Youku in questo caso, e dei loro più agguerriti competitor Qiyi, joint venture tra il Google cinese, Baidu che aveva già affilato le unghie sul settore in precedenza comprando una quota di PPLive, e gli americani di Providence Equity Partners, meglio noti per aver finanziato la start-up di Hulu insieme a FOX e NBC.
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