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eSociety. ‘Le vie del web sono infinite’: I sacerdoti preparano online le nuove omelie e preghiere

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Il mondo dei social network non conosce limiti e oltre ad appassionare giovani e adulti senza distinzione di età o sesso, non risparmia neppure i ministri del culto. Da una recente indagine, infatti, pare proprio che ad utilizzare la rete sociale, con particolare apprezzamento per Facebook e MySpace, siano proprio preti e religiosi di tutto il mondo. Motivo della scelta ? Non certo quello di chattare con nuovi amici virtuali, bensì di cercare spunti per le omelie.

L’interessante ricerca, condotta durante l’Anno Sacerdotale dall’Università della Svizzera Italiana in collaborazione con la Facoltà di Comunicazione sociale istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce, e il sostegno della Congregazione per il Clero, ha tirato fuori elementi parecchio singolari.

 

Dai dati raccolti dalla Picture (Priests’ Ict use in their religious experience), che si è interessata di contattate tutte le Conferenze episcopali e le Diocesi dei 50 Paesi che ospitano il maggior numero di cattolici nel mondo, è emerso che il 61.5% dei preti cerca materiali ‘online’ per le omelie. Tra questi, il 46.7% lo fa una volta alla settimana mentre il 14.7% ogni giorno. Solo il 9% dei contattati dichiara invece di non avere mai utilizzato questa fonte. A dichiararlo, durante la conferenza stampa di presentazione dei risultati del lavoro fatto, Lorenzo Cantoni, dell’Università della Svizzera Italiana.

E ancora, il ricorso ad internet per preparare i discorsi da rivolgere alla comunità, è risultato essere ‘utile’ o ‘molto utile’ da ben il 50,6% contro il 6.8% che esprime parere negativo. Quanto all’uso del digitale per la direzione spirituale, quasi il 39% preferisce la relazione interpersonale.

Discorso analogo per la ‘preghiera online‘ utilizzata dal 35,9% del campione analizzato (22,8% sacerdoti regolari, 72,6% sacerdoti secolari, 117 le nazioni di provenienza di cui 54,6% dall’Europa, 37.3% dalle Americhe, 3.9% dall’Asia, 2.6% dall’Africa e 1.6% dall’Oceania).

 

Del tutto diverso il capitolo sul rapporto tra internet e l’inculturazione della fede con il quasi 73% dei preti che ritiene il web uno strumento utile anche per quanto riguarda l’evangelizzazione dei giovani.

La ricerca – ha commentato Daniel Arasa della Pontificia Università Santa Croce – non vuole rispondere alla domanda ‘su quanti sacerdoti usano internet e le nuove tecnologie, bensì a che cosa i sacerdoti fanno sulla rete e quali sono le loro attitudine verso le tecnologie digitali“.

L’iniziativa raccoglie la ‘sfida’ lanciata dal Papa nel suo ultimo Messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali ai sacerdoti, esortati ad essere presenti nel mondo digitale – ha aggiunto il cardinale Claudio Hummes, prefetto della Congregazione per il Clero – e per instaurare forme di dialogo a più ampio raggio. Questa ricerca – conclude il cardinale – è una base molto utile per poter pensare ad iniziative pastorali e formative per i sacerdoti della Chiesa cattolica“.

Ed i sacerdoti della chiesa cattolica a rispondere al questionario della “Picture” sono stati ben 4.992 proporzionalmente divisi per paese di attività. I risultati, invece, come reso noto da mons. Lucio Ruiz della Pontificia Università della Santa Croce – è stato tradotto in sette lingue: francese, inglese, italiano, polacco, portoghese, spagnolo e tedesco.

 

Un vero e proprio cambiamento epocale, dunque, sottolineato anche da Alex Burmaster della Ukom, la Online measurement company del Regno Unito, che rileva come questi dati descrivano sia l’aumento in del tempo dedicato da ciascuno alla comunicazione online, sia di come internet sia sempre più fortemente divenuto il pilastro trainante tra i vari media oggi disponibili.

Ed in effetti, proprio nel Regno Unito ad esempio, pare che almeno un minuto e mezzo su ogni quattro trascorsi sulla rete internet viene utilizzato per interagire su siti come Facebook, Linkedin e blog. Secondo i dati forniti dalla ricerca sono i social network le destinazioni più frequentate dagli utenti di internet, risultato che in cifre parla di una crescita del 23%. Complice del successo, ovviamente, anche l’impennata dello spazio dedicato dal popolo di Sua Maestà al web in generale, con un 65% di tempo in più di quello speso nel 2007. Lo studio rivela inoltre che l’attività che ha registrato una crescita maggiore è ‘l’istant messagin’, effettuata nello specifico su Msn e Aol.

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