Italia
Continua il passaggio alla Tv digitale terrestre. Nell’ultimo numero di Digita, newsletter del consorzio DGTVi, si fa il punto della situazione.
Secondo i dati E-res/Makno, alla fine di marzo il numero delle famiglie dotate di almeno un ricevitore TDT nella residenza principale è salito a 16.527.000, con una crescita di circa 410 mila unità rispetto al dato di febbraio. La penetrazione della TDT sul totale famiglie si attesta al 67,1%.
Il numero dei ricevitori TDT presenti cresce più delle famiglie TDT, poiché una quota consistente dei nuovi ricevitori viene acquistata per adeguare al digitale gli altri televisori di casa. A fine marzo, sono circa 26.707.000 i ricevitori TDT presenti nelle abitazioni, per una penetrazione del 52,4% sul totale dei televisori presenti.
Nel corso del mese di marzo sono stati venduti circa 900 mila ricevitori per la TDT, valore sostanzialmente allineato a quello di febbraio. Di questi, sono 529 mila gli integrati (il 59% del totale vendite mensili) e 371 mila quelli esterni (il 41% del totale). Tra i Set-Top-Box esterni venduti, oltre il 75% (289 mila) sono zapper. Il numero cumulato di ricevitori TDT venduti dal febbraio 2004 arriva alla fine di marzo a 32,1 milioni. Di questi, 18,8 milioni (il 58,4% del totale) sono STB esterni, i rimanenti 13,4 milioni (41,6%) sono ricevitori integrati.
Per quanto riguarda l’audience, continua a salire il numero di persone che in Italia segue la programmazione televisiva utilizzando un decoder digitale. Nel mese di aprile il valore dell’insieme delle piattaforme digitali è del 53,4%, un anno fa era del 27,5%.
L’Osservatorio sulla tv digitale dello Studio Frasi, basato sui dati Auditel, rileva come la TDT abbia già raggiunto la quota del 37,7%. Questa piattaforma segna una crescita del 5,5% sul mese precedente, anche in assenza di transizioni programmate ed è l’unica a veder salire mese su mese il proprio valore di utilizzo.
Il digitale terrestre vale da solo il 70,5% dell’insieme delle piattaforme digitali del nostro Paese, dove esiste ancora uno 0,6% di “piattaforma non definita”, ossia quando i meter Auditel non riescono ad identificare con precisione la sorgente digitale.
Ricordiamo che il 18 maggio scorso è avvenuto con successo il passaggio di Rai 2 e Rete 4 alla TV digitale terrestre, nei 1.942 comuni coinvolti dalle operazioni (Lombardia, Piemonte orientale, Parma e Piacenza). Coinvolti 41 impianti delle 2 emittenti migrate al digitale terrestre.
Lo switch-over del 18 maggio, che ha coinvolto 11 milioni e seicentomila abitanti nelle aree interessate, è stata finora la più importante operazione di migrazione alla televisione digitale svoltasi in Italia.
Le chiamate al call center gratuito messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico nella giornata di martedì 18 maggio sono state 20.973, e subito dimezzatesi nei giorni successivi.
Nello switch-over di Roma del 16 giugno 2009 le chiamate erano state 23.000, con circa 3 milioni di abitanti coinvolti. Una netta diminuzione dovuta all’alto tasso di diffusione tra le famiglie dei dispositivi di ricezione della televisione digitale, la Lombardia è giunta all’appuntamento con una diffusione della Tv digitale del 76% e della TDT del 62% (stima eRes/Makno a marzo 2010). Anche l’analisi degli ascolti segnala un migliore andamento dell’ultimo switch-over rispetto ai precedenti realizzati. L’impatto sul totale ascolto ha registrato un calo del 2,3% a livello di contatti, dimezzato nella prima settimana post switch-off, come dimezzato è l’impatto sulla share delle due reti direttamente coinvolte. Il dato è tanto più positivo se si considera che la Rai contemporaneamente allo switch-over ha effettuato un trasferimento di canali da un mux all’altro, obbligando in molti casi gli utenti alla risintonizzazione degli apparecchi, decoder e tv integrati.