Italia
A partire dal mese di luglio, chiamare un cellulare dal telefono di casa dovrebbe costare meno.
Lo ha reso noto Telecom Italia con un annuncio a pagamento apparso stamani sui principali quotidiani italiani.
I prezzi al minuto verso i cellulari di tutti i gestori (Tim, Vodafone, Wind e 3), si legge nella nota informativa, scenderanno del 27% nella fascia di orario intera (dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 18,30).
Per i clienti Affari, invece, diminuiscono i prezzi al minuto delle telefonate da rete fissa verso i cellulari Wind e 3. Le riduzioni applicate sono del 7% verso Wind e dell’11% verso 3, mentre resta invariato il costo dello scatto alla risposta (6,56 centesimi di euro).
Nello specifico, per chiamare da casa un cellulare Tim si spenderà 11,40 centesimi di euro nella fascia intera e 7,76 centesimi in quella ridotta (dal lunedì al venerdì dalle 18,30 alle 8,00 e sabato, domenica e festivi dalle 0,00 alle 24). Attualmente si spende 13,36 centesimi nella prima fascia (-14,6%), mentre resta invariato il costo nella fascia ridotta.
Per chiamare un cliente Vodafone si spenderà 11,82 centesimi, una riduzione del 14,7% rispetto agli attuali 13,86 centesimi.
Maggiore la riduzione (-23,1%) per le chiamate verso cellulari Wind: si passa infatti da 15,61 a 12 centesimi.
Ma il taglio più consistente (-27,4%) interessa i clienti 3: il costo scenderà da 18,52 a 13,44 centesimi.
Per la fascia ridotta, restano in vigore i prezzi attuali: per chiamare un cliente Tim si spenderà 7,76 centesimi al minuto, per Vodafone 7,92, per Wind 9,08 e per Tre 10,84. Resta invariato anche lo scatto alla risposta, a 7,87 centesimi.
Per i clienti business, invece, gli sconti si applicheranno solo alle chiamate verso cellulari Wind e 3: per chiamare i primi, il costo sarà inferiore del 7% a quello praticato attualmente e passerà da 9,70 a 9 centesimi al minuto, mentre per i secondi lo sconto è dell’11%, da 12,19 a 10,80 centesimi al minuto.
I ritocchi rientrano nel piano di ‘discesa’ (glide path) triennale, fissato dall’Agcom nel 2008, che prevede una riduzione del 30% delle tariffe di terminazione mobile.
La terminazione è il servizio grazie al quale un operatore “consegna” la chiamata a un proprio cliente quando questa arriva dalla rete di un altro operatore, fisso o mobile che sia.
Le tariffe di terminazione sono dunque le tariffe all’ingrosso che gli operatori si praticano l’un l’altro per la connessione delle chiamate sulle rispettive reti e che, ovviamente, hanno un impatto diretto sulle tasche dei cittadini in quanto contribuiscono quasi interamente alla formazione delle tariffe al pubblico delle telefonate da rete fissa a rete mobile.
I valori suggeriti dall’Autorità per i singoli operatori riflettono una curva di discesa (glide path) che conduce a livelli sostanzialmente analoghi a quelli stabiliti dal regolatore britannico (Ofcom).
Secondo lo schema scattato dal 1° luglio 2008, le tariffe di terminazione di Telecom Italia, Vodafone e Wind sono pari a 8,85 centesimi di euro per i primi due operatori e a 9,51 centesimi per Wind. Dal 1° luglio 2011, il valore finale sarà per tutti e tre di 5,9 centesimi al minuto.
Per H3G la nuova tariffa da 13 centesimi di euro è entrata invece in vigore due mesi più tardi, il 1° settembre 2008. Tra 3 anni, 3 Italia arriverà a 7 centesimi di euro.
Il costo reale sostenuto dagli operatori per offrire questo servizio, secondo AIIP, non supera i 3,7 centesimi.