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Musica online. iTunes di Apple nel mirino dell’Antitrust Usa: ‘Avrebbe tentato di impedire alle etichette accordi con i competitor’

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Apple è nel mirino dell’Antitrust Usa per il megastore di musica online iTunes. Secondo quanto riporta il New York Times, il dipartimento di Giustizia americano ha aperto un’indagine sulle tattiche della società in quel mercato. Secondo fonti vicine alle indagini, il dipartimento cercherà di capire se Apple abbia abusato della sua posizione dominante, tentando di impedire alle etichette musicali di concedere ad Amazon.com accesso esclusivo alle loro canzoni, questione già sollevata nel mese di marzo da un articolo della rivista Billboard.

Amazon.com è tra i principali rivali di iTunes nella vendita di musica online. L’indagine, dicono le fonti, è ancora in fase preliminare.

 

A febbraio, sette anni dopo il lancio, la piattaforma iTunes ha festeggiato i 10 miliardi di canzoni scaricate dagli appassionati di musica.

Nei giorni precedenti  Apple aveva pubblicato il conteggio delle canzoni scaricate e promesso un premio di 10.000 dollari per l’utente che avesse scaricato la ‘decimiliardesima’.

Lo store di musica è cresciuto a un ritmo frenetico; e oggi si presunta come “il numero uno al mondo” tra i negozi di dischi, con un’offerta di 12 milioni di canzoni (vendute a un prezzo tra i 69 centesimi e l’1,29 dollari deciso dalle case discografiche).

(Dati aggiornati a febbraio 2010) 

Ma negli ultimi anni ha cominciato a offrire nel catalogo fino a 55.000 episodi di serie tv, più di 8.500 pellicole (tra cui oltre 2.500 in video ad alta risoluzione) oltre ai podcast di radio e altri programmi parlati.

 

 

iTunes Music Store nasceva nel 2003, anche se esistevano già nel web piattaforme di downloading, ma l’azienda di Steve Jobs inaugura definitivamente e legalmente il modello attuale di consumo della musica, rivolto soprattutto ai giovani.

 

Intanto ieri s’è appreso che Apple ha superato Microsoft ed è ora la società di Cupertino la più grande al mondo per capitalizzazione di mercato nel settore tecnologico. Merito di prodotti rivoluzionari – prima iPod, quindi iPhone e infine iPad – che hanno stravolto il mercato della tecnologia, in passato dominato da Microsoft. Fondate negli stessi anni – Microsoft nell’aprile 1975, Apple un anno più tardi – per lungo tempo sono state separate da un divario che sembrava incolmabile: i computer con sistema operativo Windows surclassavano i Macintosh, considerati un prodotto di nicchia.

Ma quell’epoca sembra ora preistoria, lo storico passaggio di consegne è avvenuto ieri alla chiusura di Wall Street quando il titolo di Apple ha finito a 244,11 dollari per azione, in calo dello 0,45%, ma comunque con una capitalizzazione di mercato di circa 222,12 miliardi di dollari. Microsoft invece ha terminato a 25,01 dollari, il 4,07% in meno rispetto alla seduta precedente, e con una capitalizzazione di 219,18 miliardi di dollari. Meglio di Apple tra le blue chip attualmente fanno solo Exxon Mobil, con una capitalizzazione di circa 278,64 miliardi di dollari e la cinese Petrochina.

 

“Apple solo dieci anni fa era data per morta: il cambio registrato oggi rappresenta una svolta. Una delle maggiori nella Silicon Valley”, affermano alcuni analisti, sottolineando come Cupertino è simbolo del “dominio dei consumatori” su tutto.

 

Microsoft ha dominato le relazioni fra consumatori e computer per almeno due decenni ma – spiegano alcuni analisti – “il click-clack delle tastiere è ormai stato superato dallo scorrere delle dita sugli schermi touchscreen degli smartphone”.

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