Mondo
Telefonica non avrebbe mai scartato la possibilità di un’offerta ostile su Portugal Telecom per prendere il controllo di Vivo, il maggiore operatore mobile brasiliano, controllato dalle due società, e ha avviato un roadshow per ottenere il supporto degli azionisti stranieri. Telefonica controlla il 38% di Vivo, ma ambisce a ottenerne il controllo totale. Con questo obiettivo, all’inizio di questo mese, aveva presentato al partner portoghese – di cui controlla il 10% – un’offerta vincolante da 5,7 miliardi di dollari per rilevare la quota di quest’ultimo nella joint venture Brasilcel che controlla il 60% di Vivo.
L’offerta prevedeva anche il lancio di una ulteriore offerta di acquisto per una quota addizionale del 3,8% di Vivo per altri 600 milioni euro, ma il cda di Portugal Telecom ha bocciato la proposta, sottolineando in una nota che Vivo rappresenta un asset core per la società, la cui vendita pregiudicherebbe “le prospettive di crescita di lungo periodo” della società.
In un’intervista al Financial Times, il Direttore Finanziario Santiago Fernandez Valbuena ha ribadito l’indisponibilità della società ad aumentare l’offerta e ha affermato che Telefonica potrebbe anche decidere di bloccare l’accesso di Portugal Telecom al dividendo da 111 milioni di euro di Vivo se la società dovesse continuare a rifiutare la sua offerta, lasciata cadere, secondo il manager, senza una attenta valutazione del valore che avrebbe portato agli azionisti.
Secondo gli accordi tra i due gruppi, infatti, la società portoghese non ha diretto accesso alla ‘cassa’ di Brasilcel, ma ha bisogno del via libera di Telefonica.
L’attenzione del direttore finanziario è puntata, in particolare, verso gli investitori stranieri, tra i quali figurano Crédit Suisse e Deutsche Bank e due fondi statunitensi, Brandes Fund e Blackrock, i quali – ha sottolineato Valbuena – “…dovrebbero poter dire la loro sulla nostra offerta”.
Incalzata dalla Comissão do Mercado de Valores Mobiliários (CMCV, l’equivalente della nostra Consob) – che ha chiesto chiarimenti sulle dichiarazioni rilasciate da Valbuena, le quali hanno avuto l’effetto di far balzare le azioni di Portugal Telecom del 6% – Telefonica ha intanto diramato una nota in cui informa “…di non aver ancora deciso sul lancio di un’offerta su ogni strumento emesso da Portugal Telecom. Telefonica non rinuncia, nelle attuali circostanze, a ogni possibile alternativa, tra cui quella di cui si fa riferimento sopra”.
Secca la risposta di Portugal Telecom: un portavoce ha dichiarato che Telefonica starebbe ricorrendo all’arma del ‘ricatto’ per raggiungere il suo scopo e che la società dovrebbe rinunciare alle due poltrone nel cda di Portugal Telecom per un evidente conflitto d’interesse.
“Il tentativo di ricatto sulla distribuzione del dividendo Vivo non ci intimidisce ed è inaccettabile”, ha detto il portavoce, aggiungendo che “…dopo le dichiarazioni fatte dal CFO, i rappresentanti di Telefonica dovrebbero lasciare il consiglio di PT, essendo ormai decaduti i doveri di lealtà verso PT per un evidente conflitto di interessi”.
Riguardo il rapporto con Telecom Italia, Valbuena ha quindi definito un ‘pazzia’ un eventuale takeover di Telecom Italia, gravata da un debito di oltre 30 miliardi di euro.
L’ambizione di Telefonica è quella di unire il business mobile a quello fisso: in Brasile il gruppo di Cesar Alierta controlla l’operatore di rete fissa Telesp, le cui attività hanno subito un forte rallentamento a causa della serrata concorrenza.
La società ha una capitalizzazione di mercato di circa 9,4 miliardi di dollari, ma le entrate sono diminuite del 16% negli ultimi tre mesi dello scorso anno.
Per ottenere il suo scopo, Alierta ha proposto un premio del 145% in rapporto al valore raggiunto dal titolo il mese scorso.