Italia
Nuove acquisizioni in vista per Wind, che rinnova il proprio interesse verso BT Italia, divisione italiana dell’operatore storico britannico, interamente dedicata alle imprese e alla pubblica amministrazione. Lo ha confermato in un’intervista a Reuters, il direttore generale Ossama Bessada, che ha previsto una nuova era di consolidamento per l’affollato e competitivo mercato italiano delle telecomunicazioni e – a proposito di NGN – ha affermato che il progetto lanciato dagli operatori alternativi potrà andare avanti anche senza Telecom Italia, al contrario di quanto hanno invece più volte ribadito sia il sottosegretario allo Sviluppo economico, Paolo Romani, che il presidente Agcom Corrado Calabrò.
Sarebbe meglio per tutti se Telecom Italia partecipasse al progetto, “ma non possiamo costringerla”, ha affermato Bessada, sottolineando che se il governo e le autorità forniranno i necessari prerequisiti, “il progetto è fattibile anche senza Telecom Italia”. Il discorso di Bessada contraddice tuttavia quanto affermato dall’Ad di Wind, Luigi Gubitosi che, alla presentazione del progetto ‘2010: Fibra per l’Italia’ aveva affermato che un progetto senza Telecom Italia “…non avrebbe molto senso”.
Molti player, a detta del manager Wind, abbandoneranno la scena e il gruppo di proprietà del tycoon egiziano Naguib Sawiris vuole crescere ed è aperto a vagliare diverse possibilità, da un’acquisizione a una fusione, purché “il prezzo sia giusto”.
Il candidato ideale sarebbe, dunque, BT Italia, che darebbe a Wind un importante portfolio clienti tra le aziende e la PA: la società conta attualmente oltre 250.000 aziende clienti e impiega circa 1.500 addetti. BT Italia possiede, inoltre, una rete proprietaria in fibra ottica di oltre 12.000 chilometri, interconnessa con la rete europea IP di BT.
All’inizio di quest’anno, tuttavia, la società ha smentito rumors che volevano la capogruppo prossima alla cessione della divisione italiana, dopo che anche Fastweb si era detta interessata.
Wind è attualmente il secondo operatore italiano di rete fissa e il terzo di rete mobile. La società sta investendo molto nel miglioramento della copertura di rete – “5 anni fa non era molto buona, ma ora è agli stessi livelli se non in alcuni casi migliore di quella dei competitor”, ha ammesso lo stesso Bessada – e sta concentrando la propria attenzione sui clienti ad alto budget di spesa.
Le imprese, ha confermato tuttavia, hanno ridotto le spese in questi tempi di crisi e ci vorrà almeno l’anno prossimo per percepire segnali di ripresa, anche se così non è stato nel segmento consumer, che genera ancora l’85% dei profitti di Wind.
Per quest’anno, la società prevede una crescita del fatturato compresa tra 3% e 5% (+3% per i profitti mobili), un Ebitda di 2,05-2,1 miliardi di euro e spese in conto capitale per circa 900 milioni di euro.