Germania
Si è conclusa con un incasso di 4,3 miliardi di euro la prima asta europea per le frequenze della telefonia di quarta generazione. Tanto ha guadagnato il governo tedesco dall’asta avviata il 12 aprile e chiusa dopo 27 giorni, 224 rilanci e l’assegnazione delle licenze a quattro grandi aziende del settore: Vodafone D2 si è aggiudicata 12 blocchi di frequenze per 1,4 miliardi di euro, davanti a O2, divisione di Telefonica, che ha sborsato 1,38 miliardi di euro per 11 blocchi e a T-Mobile (divisione di Deutsche Telekom), che ha messo sul piatto 1,3 miliardi per 10 blocchi.
L’operatore più piccolo, E Plus, filiale dell’olandese KPN, ha recuperato 8 blocchi per 284 milioni di euro.
Il risultato, a detta degli analisti, è un po’ deludente: le attese erano per un incasso tra 5 e 8 miliardi di euro. Si tratta comunque di un ottimo risultato per il governo tedesco, anche se decisamente inferiore ai 50 miliardi di euro ottenuti nel 2000 dalla vendita delle licenze di terza generazione.
L’acquisizione delle frequenze, offre la possibilità per gli operatori mobili, di investire nella tecnologia LTE, che promette di portare sul cellulare velocità di connessione a internet fino a 140 Mbit/s, superiori di dieci volte rispetto alle attuali reti 3G.
I sistemi LTE utilizzano lo spettro radio in maniera più efficiente, permettendo alle reti mobili di sfruttare il cosiddetto “dividendo digitale” e di utilizzare le frequenze lasciate libere dal passaggio dalla televisione analogica a quella digitale. Allo stesso tempo, gli operatori di rete possono fornire la banda larga mobile a un numero maggiore di utenti a prezzi inferiori, con un miglioramento significativo in termini di efficienza energetica.
In Italia i primi test di laboratorio di Vodafone Italia sulla tecnologia LTE sono partiti da Milano a maggio 2009, mentre il 17 novembre 2009 è stata presentata, alla presenza del Sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani, la prima connessione HSDPA a 14.4 Mbps.